"Colpa mia che dimentico sempre che quando si parla di riforme bisogna stare attenti a chi non capisce per analfabetismo costituzionale o a chi fa finta di non capire per inveterata malafede. Oggi tutti i giornalisti presenti alla cerimonia dello Scaldino hanno capito bene, credo, le mie parole sul progetto di riforma costituzionale futura che non modifica i poteri del Presidente della Repubblica. Il totale rispetto verso il Presidente Mattarella è tanto ovvio quanto conclamato"- ha dovuto precisare (?) il Presidente del Senato, La Russa.
Le bugie sulla riforma costituzionale dell'attuale governo sono state ormai scoperte da tutti e stigmatizzate. Per settimane, mesi, hanno detto che la riforma ' Casellati' non toccava i poteri del Capo dello Stato. L'hanno detto e ridetto, aggiungendo che tale riforma intende solo dare più sicurezza all'esecutivo, mettendolo al riparo dai continui ribaltoni che hanno nel tempo ridotto la durata in carica degli esecutivi in Italia.
Qualche costituzionalista - fra quelli che insegnano in università diverse da quelle di La Russa - ha fatto notare che di fatto tale riforma mina i poteri 'sacrosanti' del Capo dello Stato; già solo per il fatto che si avrebbe un premier eletto dal Popolo - tasto sul quale la destra batte: ci ha eletti il popolo, e noi governiamo, fatevene una ragione! - e un Capo dello Stato designato ed eletto dai partiti, in Parlamento.
E' chiaro che il premier si sentirà più forte del Capo dello Stato, che negli ultimi decenni, nel vuoto della politica - vuoto di cui fa parte anche La Russa, Meloni, Casellati e tanti altri - ha dovuto assumere decisioni importanti per il Paese, rivelatesi sempre salutari.
La Russa ieri ha fatto l'ultima sparata, davanti ai giornalisti parlamentari, in occasione del tradizionale incontro per gli auguri di fine anno, e poi ha dovuto 'precisare', trincerandosi dietro il classico 'le mie parole non sono state capite'. ma si sa che spesso. e questo è uno di quei casi, la toppa è peggiore del buco.
Le opposizioni che chiedono le dimissioni di La Russa, già altre volte invocate, adesso hanno un ragione in più. La seconda carica dello Stato, quella che, in assenza del Capo dello Stato per qualunque evenienza, ne fa le veci, ha detto per settimane il falso sulla riforma costituzionale. Non può restare al suo posto, anche se nei fatti ancora nulla è accaduto di grave, e perchè il Capo dello Stato è ancora lì, è a tutti caro, e per la Nazione resta, e tale si vuole che resti dal Paese in larghissima maggioranza, un punto fermo, più fermo sia della Meloni che di La Russa e di Casellati e del loro seguito di 'cospiratori' ( quantomeno aspiranti tali) nei confronti della sicurezza dello Stato democratico.
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