mercoledì 27 dicembre 2023

Giorgia Meloni. Influenza 'diplomatica' per evitare i giornalisti e per il timore che questi disertassero, per protesta, la sua conferenza stampa di fine anno?

Ieri in tv, tutti, nessuno escluso, perfino gli avversari politici, hanno preso atto dello stato influenzale di Giorgia Meloni, dal quale non accenna a venir fuori.

 Ma è davvero così? Noi che non vogliamo essere a tutti i costi corretti e che non abbiamo l'obbligo dei nostri colleghi che in tv, hanno dato per reale la malattia della premier, pena una denuncia ' per calunnia', siamo convinti che lo stato influenzale che ha denunciato più di una volta in queste settimane  - e nonostante il quale la si è vista sia alla 'recitina' della figlia', che al comando 'interforze' ( dalle parti dei generali Figliuolo ma anche Vannacci?) per gli auguri ai nostri militari in missione all'estero e, in un'altra occasione, ci sembra di ricordare per averlo letto, a  Milano -  e cioè che la sua malattia sia diplomatica all'98 % . Cioè a dire che anche lei, come molti di noi quando non gradiamo certe situazioni,  si 'è data' malata. Quantomeno più malata di quanto non dicano le sue reali condizioni di salute.

 E perchè? Le risposte non sono difficili, dubitando della sua malattia.

 Innanzitutto Giorgia Meloni nutre una certa allergia - come ha dimostrato tante volte quest'anno - per gli incontri con la stampa, quando è libera di porle le domande che ritiene opportune.  Le rare volte che non ha seguito tale logica - vedi il caso eclatante di Cutro -  è stato un disastro e Lei ne è uscita con le ossa rotte. 

Erano previste per questa conferenza stampa  già rinviata una volta prima di oggi, 40 domande che, sinceramente, sono tante e qualcuna più impertinente e maliziosetta ci sarebbe comunque stata, anche riempendo la sala soprattutto di giornalisti amici - campione assoluto fra questi Mario Sechi, dopo che era stato suo portavoce per qualche mese, ed ora al timone del quotidiano 'amicissimo' Libero.

 Lei ha sempre preferito al confronto con la stampa l'invio di messaggi 'patinati' dal Palazzo Chigi.

Nelle ultime settimane,  la premier Meloni è sparita dai radar della politica, quando avrebbe dovuto dire la sua sull'approvazione del Patto di stabilità, il cui 'aggiornamento' è stato dettato da Francia e Germania, e sulla mancata approvazione del Mes in Parlamento. Dovremmo pensare che lo stato influenzale le abbia tolto del tutto la voce, sia diventata cioè afona e per questo,  ma solo per questo, non abbia parlato?

 Adesso però, alla vigilia della conferenza stampa, fissata per oggi, dopo il primo rinvio, un altro elemento ha creato inquietudine nella premier, facendole salire la febbre oltre i limiti di guardia e rimandando per la seconda volta la conferenza stampa.

 E cioè la  singolare protesta, pensata dalla FNSI, a seguito del cosiddetto 'bavaglio' all'informazione  per l'emendamento 'Costa' - il 'geometra'  che si è passato tutti i ministeri e che, dovunque sia andato, per qualcosa si è sempre fatto notare, in negativo ( quando era al ministero della Salute,  l'ex 'geometra' voleva convincere che ne sapeva sempre una più dei medici) -  che si sarebbe  dovuta attuare 'disertando' la conferenza stampa della Premier.

 Inutile dire e ripetere che chi è assente ha sempre torto. Ma voi ve la immaginate la premier, la combattente, che entra nella sala stampa e trova la  sala vuota?

 Per questo la febbre le è salita ancora e non è detto che, comunque, magari i primi giorni del prossimo anno, lei faccia questa benedetta/maledetta conferenza stampa.

 Auguri, comunque, di pronta,  anche se non prontissima, guarigione e di buon anno nuovo.

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