Quest'anno la direzione del Festival delle Nazioni di Città di Castello ha dovuto buttare la maschera, indossando la quale, di anno in anno, e omaggiando nazioni sconosciute, è riuscita a sopravvivere nella routine più banale. La dedica di quest'anno, l'Omaggio all'Italia, si è rivelato un oltraggio banale alla Nazione italiana che ben altra attenzione avrebbe meritato.
Se ne sono resi conto i media nazionali che l'hanno bellamente ignorato, come anche i frequentatori del festival che hanno dovuto sopportare spettacoli e concerti dozzinali, cancellazioni e spostamenti.
Se ne sarò accorta anche la presidenza affidata ad un illustre castellano che ha fatto fortuna nell'industria internazionale? Ci auguriamo di sì. Perchè più in basso ancora quel festival, un tempo glorioso, non può e non deve andare.
Prima che iniziasse, alla lettura del calendario dell'edizione 2023, ci siamo presi la briga di riportare i dati di una edizione che è rimasta nella storia del festival, l'edizione del 2004, che avemmo l'onore di dirigere e che era, anche quella , dedicata alla Nuova Italia. Alla più gloriosa e giovane Italia musicale come non è riuscita a fare neanche lontanamente l'edizione di quest'anno.
In rete abbiamo ritrovato l'interrogazione che un consigliere regionale di Città di Castello fece all'indomani della edizione del festival da noi curata, quando giravano già le voci di una nostra sostituzione, non per la qualità del cartellone, mia più tanto alta nei 20 anni seguenti, bensì per la semplice ragione che la nostra direzione non piaceva ai 'notabili' del posto, nessi all'angolo.
Il festival, da vent'anni, piace ai notabili, gli stessi di allora, i cui risultati oltraggiosi di oggi sono sotto gli occhi di tutti.
Oggetto: futuro del "Festival delle Nazioni" di Città di Castello
Premesso:
- che l'ultima edizione del Festival delle Nazioni ha riscontrato, rispetto alle precedenti Edizioni, un indubbio successo mediatico, un incremento delle presenze di pubblico ed una notevole attenzione da parte degli ambienti culturali preposti;
- che detta affermazione ha avuto tra i suoi artefici il nuovo Direttore artistico Pietro Acquafredda ed il Divulgatore Antonio Lubrano, i quali, operando anche attraverso positive contaminazioni e provocazioni intellettuali, hanno salvaguardato il livello artistico e culturale della Manifestazione nonostante la scarsità dei mezzi a disposizione;
- che né il Consiglio di Amministrazione né l'Assemblea dei Soci si sono confrontati sul futuro della Manifestazione dopo la chiusura della Edizione 2004 e che a tutt' oggi regna incertezza sul futuro sia per quanto concerne gli eventi, sia per quanto riguarda il futuro assetto del Festival;
- che alla luce di incomprensioni sorte tra parte dei membri del CdA di nomina pubblica, Regione inclusa, e Direttore artistico, il tempo per programmare e pianificare una edizione 2005 dignitosa è ormai praticamente scaduto;
il sottoscritto consigliere regionale interroga la Giunta regionale per conoscere: la reale volontà di confermare la fiducia ai Signori Pietro Acquafredda ed Antonio Lubrano o rendere note soluzioni alternative.
Perugia, 10 novembre 2004
Il Consigliere regionale Lignani Marchesani
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