Concluso il primo giorno di consultazioni a Montecitorio, dove sono sfilate le delegazioni dei partiti maggiori della maggioranza uscente (oggi sarà la volta dei 'piccoli', compreso il neonato gruppo degli Europeisti), Roberto Fico attende di terminare il primo round dell'esplorazione affidatagli dal Capo dello Stato per tirare le prime somme della verifica sulla fattibilità di una ricomposizione tra Pd, M5sm, Leu e Italia viva, dopo lo strappo dei renziani.
Il calendario prevede che stamani alle 10 il Presidente della Camera veda i rappresentanti del Gruppo 'Europeisti – Maie – Centro Democratico' del Senato, alle 11.20 quelli del Gruppo Parlamentare "Per le Autonomie (SVP-PATT, UV)" del Senato, alle 12.40 sarà il turno del Gruppo Misto della Camera limitatamente alle Componenti che fanno riferimento alla maggioranza: Centro Democratico - Italiani in Europa; Maie-Movimento associativo Italiani all'estero-Psi; Minoranze linguistiche. Alle 14, poi, Fico incontrerà infine il Gruppo Misto del Senato limitatamente ai componenti che fanno riferimento alla maggioranza.
I nodi sul tavolo sono ancora molti ed è per questo che non si esclude affatto, anzi appare assolutamente plausibile, viene spiegato, un secondo giro di colloqui (anche se al momento non si è entrati nel dettaglio e l'agenda è tutta da definire).
Inoltre, alla luce dell'esigenza - espressa da tutte le forze politiche nelle dichiarazioni alla stampa - di partire dal programma e mettere nero su bianco i punti programmatici alla base di un eventuale governo che prosegua la sua azione fino alla fine della legislatura, oltre agli incontri faccia a faccia si potrebbe delineare anche la scelta di un incontro collegiale.
Un momento in cui i vari 'attori' politici siedono l'uno di fronte all'altro. È una ipotesi, viene spiegato, che è stata affrontata durante le consultazioni di oggi, se ne è discusso, si è ipotizzata, è un tema sul tavolo, ma ancora tutto da definire.
Tutti i leader, come del resto lo stesso Fico, sono consapevoli che il lavoro è oneroso, che occorre pazienza e determinazione, che c'è ancora molto da fare (va ancora risolta la 'questione' del nome del premier, che per i giallorossi deve essere Conte, mentre Iv insiste sul fatto che i nomi vengono dopo, prima si parla dei contenuti), diversi i nodi da sciogliere e le asperità da smussare. Intanto si registra la comune volontà di provare a verificare se è possibile concordare un programma, mettendo al centro il Recovery plan.
Nella breve dichiarazione rilasciata dopo aver ottenuto l'incarico esplorativo da Mattarella, Fico non ha nascosto la consapevolezza dell'enorme responsabilità: "Il momento è molto delicato per il Paese, siamo chiamati ad affrontarlo con la massima responsabilità per dare risposte urgenti che i cittadini attendono", ha sottolineato.
E oggi, viene spiegato, si è avviato un percorso, si è aperto un confronto sulle diverse posizioni. Naturalmente il percorso è ancora aperto, così come il confronto, e si capirà nelle prossime ore (Fico deve riferire l'esito della sua esplorazione al Capo dello Stato martedì) se esistono condizioni e margini per dar vita a un nuovo governo sostenuto da Pd, M5s, Leu e Iv tutti di nuovo insieme.
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