Non vogliamo augurare a Giuseppe Conte di fare la fine che fa Don Giovanni nel capolavoro mozartiano, uscito dalla penna di Lorenzo Da Ponte: finito dritto all'inferno.
Però se c'è per lui un inferno 'politico' nel quale potrebbe precipitare quello è essere costretto a liberare la poltrona da premier, dopo che le si è attaccato per due governi che a metterli insieme a freddo, l'uno dopo l'altro, in pochissimi sarebbero stati capaci come lui.
E pure, nelle cronache di questi giorni, e anche di oggi, sono in molti a dire che stiamo precipitando - un vero dramma! - verso le elezioni politiche, che, detto in altri termini, rappresenterebbero lo spodestamento di Conte.
E Marco Travaglio, che di Conte, dei Cinquestelle e del loro governo, è stato il più aperto servitore, sostenitore, difensore ma anche suggeritore, in un ruolo non dissimile da quello di Leporello che a Don Giovanni teneva aggiornato perfino il 'catalogo' delle conquiste in Italia e nel mondo, che fine farà?
Secondo noi il futuro di Travaglio sarà molto simile a quello di Leporello. Come lui, dopo la tragica scomparsa di Don Giovanni, ai suoi più affezionati lettori, dirà:
Ed io vado all’osteria a trovar padron miglior
(Lorenzo Da Ponte)
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