Ancora non sappiamo nulla di quel che Monique Veaute intende portare o 'creare': 'creation' termine caro ai francesi ed anche a Lei, a Spoleto. Ad oggi l'unica certezza, non da poco, è che il Festival può contare su un budget di oltre 5 milioni di Euro. Mica male! E che ne fa per l'Italia il festival più finanziato, più di Pesaro, più di Ravenna che sono gli altri due festivals che in prestigio e fama, e ormai anche storia, possono essere suoi rivali artistici.
Lo Stato dà a Spoleto, attraverso i vari capitoli del finanziamento all'incirca 3.500.000 Euro; per il capitolo afferente al FUS si dice che sarà anche aumentato del 5%, ed inoltre per un 'progetto Dante' il festival riceve anche altro apposito finanziamento di 50.000 Euro. Soni i mille modi con i quali, furbescamente, si danno i soldi agli amici od agli amici degli amici. E infatti quelli che già lo Stato dà a Spoleto non erano sufficienti, ci volevano altri 50.000 Euro per qualche programma dantesco.
Dal bilancio previsionale si sa che oltre 500.000 Euro vanno alla 'lirica', la musica avrà oltre 400.000 Euro, nel qual caso, tolti i compensi per le due orchestre che inaugureranno e chiuderanno il festival (- le uniche anticipazioni che finora ci ha regalato la Veaute, un po' pochino! ) restano briciole, che Lei sapientemente centellinerà come il suo predecessore, ai migliori allievi dei Conservatori della zona o a quelli della Scuola di Fiesole.
E per quel che riguarda le due orchestre ospiti e i rispettivi programmi ripetiamo che costituiscono una inutile spesa per un festival che dovrebbe invece andare a scovare in giro per il mondo 'li mejo', come faceva Menotti.
Perfino Biden - si dice il suggerimento sia venuto dalla moglie al presidente - ha fatto conoscere al mondo, nel momento solenne del suo insediamento, la giovanissima, 22 anni, fascinosa poetessa Amanda, di giallo vestita. Ecco la Veaute dovrebbe portare a Spoleto tante Amande. Ma dubitiamo ne abbia la capacità di scovarle. E allora va sul sicuro con le due blasonate orchestre. Soldi buttati, possiamo dirlo?
La Fondazione, di manica larga con il suo direttore artistico e le due orchestre - insistiamo! - sembra, poi, avere il braccetto assai corto quando annuncia di voler destinare 55.000 euro lordi annui ad un consulente per il 'marketing e la promozione' di Festival e Fondazione, al quale assicura un contratto triennale.
Ma vi pare che un professionista, cui viene affidato quel gravoso compito, possa andare a Spoleto per quella miseria, a meno che non sia innamorato (artisticamente) della Veaute, e (passionalmente) di qualche bella fanciulla spoletina, come tante se ne incontrano nei giorni del festival?
Comunque nonostante non possiamo ancora sapere se il Covid permetterà uno svolgimento quasi normale del festival ci piacerebbe cominciare a conoscere, anche a rate, il programma.
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