In Italia, dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, almeno 2.455.185 persone (compresi guariti e morti) hanno contratto il virus Sars-CoV-2: i nuovi casi sono 13.331, +0,5% rispetto al giorno prima (ieri erano +13.633), di cui 7.324 positivi identificati attraverso i test rapidi (ieri erano +6.335). I decessi odierni sono 488, +0,6% (ieri erano +472), per un totale di 85.162 vittime da febbraio 2020. Le persone guarite o dimesse sono 1.871.189 complessivamente: 16.062 quelle uscite oggi dall’incubo Covid, +0,9% (ieri erano +27.676). E gli attuali positivi — i soggetti che adesso hanno il virus — risultano essere in totale 498.834, pari a -3.219 rispetto a ieri, -0,6% (ieri erano -14.515). La flessione degli attuali positivi — con il segno meno davanti — dipende dal fatto che i guariti, sommati ai decessi, sono in numero maggiore rispetto ai nuovi casi. Da notare che le infezioni totali sono sotto la soglia di 500 mila e la flessione — il dato in calo — procede dall’11 gennaio.
Superate le 85 mila vittime dal quando è cominciata l’emergenza. È il dato più drammatico. I decessi tornano ad aumentare: sono 488 contro i 472 di venerdì, interrompendo il trend in diminuizione che andava avanti da tre giorni. Ricordiamo che i decessi sono stati 521 giovedì, 524 mercoledì e 603 martedì. Oggi, il maggior numero di morti è in Lombardia (+104 decessi), Veneto (+92) e Lazio (+42). Ad avere oltre 30 lutti sono: Emilia-Romagna (+33) e Sicilia (+33). Soltanto la Valle d’Aosta registra zero vittime.
I tamponi totali (molecolari e antigenici) sono stati 286.331, ovvero 21.603 in più rispetto a ieri quando erano stati 264.728. Mentre il tasso di positività è 4,6% (l’approssimazione di 4,65%): vuol dire che su 100 tamponi eseguiti più di 4 sono risultati positivi; ieri era 5,1%. Dal 15 gennaio questa percentuale casi/tamponi è calcolata contando anche i test rapidi, di conseguenza è più bassa rispetto a quella dei bollettini precedenti al 15 gennaio e non è possibile fare confronti con lo storico. Qui la mappa del contagio in Italia.
Meno contagi in 24 ore rispetto a ieri, con una differenza di poco su venerdì ottenuta però con più tamponi. La curva scende per il secondo giorno consecutivo, dopo tre giorni in salita. Incoraggiante il rapporto di casi su test — il tasso di positività — che si abbassa di mezzo punto segnando il 4,6% dal 5,1% di ieri. Si tratta di un dato che fa ben sperare. Se ieri si trovavano più di 5 contagiati per ogni 100 analisi processate, oggi se ne individuano più di 4. Ma l’incidenza rimane alta. Come ha ricordato Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute, in conferenza stampa: «L’epidemia è ancora fuori controllo». Per un motivo: con questi numeri è impossibile riprendere il tracciamento. «La fase è delicata — ha sottolineato Rezza —. Non dobbiamo allentare misure: quando “si molla”, il virus ricomincia a correre. È uno stop and go. Quindi è meglio mantenere le misure per evitare una circolazione elevata».
La situazione del sistema sanitario
Prosegue l'alleggerimento della pressione sugli ospedali: le degenze — ordinarie e non — sono in calo per il quinto giorno consecutivo. I posti letto occupati nei reparti Covid ordinari sono -288 (ieri -354), per un totale di 21.403 ricoverati. Mentre i posti letto occupati in terapia intensiva (TI) sono -4 (ieri -28), portando il totale dei malati più gravi a 2.386. La variazione dei posti letto occupati, in area critica e non, indica il saldo tra i pazienti usciti e quelli entrati in ospedale nelle ultime 24 ore. I nuovi ingressi in TI sono +174 (ieri +144).
I dati sui vaccinati
I cittadini sono oltre 1,3 milioni, per la precisione 1.312.275. Di questi, 40.293 italiani hanno ricevuto la seconda dose, secondo i dati del 22 gennaio forniti alle ore 20.03, come indica il «Report vaccini anti Covid-19» in continuo aggiornamento sul sito del governo e consultabile qui.
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