Nel portafoglio di Giuseppe Conte c’è sempre un’immagine di Padre Pio. Lo aveva confessato il premier stesso a Porta a Porta, intervistato da Bruno Vespa: era il 19 settembre 2018, a poco più di tre mesi dall’avvio del governo M5S-Lega (e a 50 anni dalla morte del santo e a 100 dalla comparsa delle stimmate). «Tutta la mia famiglia era molto devota a Padre Pio», aveva detto il presidente del Consiglio, «mi ha insegnato l’umiltà, un uomo di preghiera e di sofferenza. Un uomo umile che stava vicino alle persone ed era molto disponibile». Ma Conte non era stato l’unico esponente di punta del governo a dirsi allora sensibile al credo religioso, sebbene non specificatamente a Padre Pio. Nel frattempo, infatti, anche il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini si era fatto fotografare in più occasioni con rosario e Vangelo in mano, mentre l’altro vicepremier Luigi Di Maio, però prima della formazione del governo, aveva baciato pubblicamente a Napoli la teca con le reliquie di San Gennaro. Le tensioni politiche all’interno dell’esecutivo M5S-Lega dovevano ancora esplodere.
Da allora i rapporti tra Conte e Salvini sono infatti cambiati. E ora la sfida sembra passata anche a livello di santi da pregare e onorare, come sembra dimostrare la visita ieri del leader leghista nei luoghi sacri e nella camera che fu proprio di Padre Pio, a Pietrelcina (Benevento). Un sopralluogo privato quello di Salvini, accolto da un centinaio di curiosi, assiepati in piazza Santissima Annunziata. Il vicepremier ci ha tenuto a essere presente nella Piana Romana dove Padre Pio ricevette le stimmate e dove ora sorge una basilica che accoglie migliaia e migliaia di fedeli ogni domenica e dove lo scorso anno è stato in visita anche Papa Francesco. «È un omaggio a un grande uomo che ho studiato e apprezzo molto», ha sostenuto Salvini, «nel mio piccolo gli chiedo ogni giorno un aiuto e un consiglio visto che col lavoro che faccio ne ho bisogno».
«Ricordo quel momento»
Conte, nato a Volturara Appula in provincia di Foggia, prima di venire a Roma per l’università, aveva vissuto per anni proprio a San Giovanni in Rotondo (Foggia) dove il padre aveva lavorato come segretario comunale, e dove i suoi genitori vivono ancora. Il premier nell'estate 2018 era tornato dove aveva vissuto la sua adolescenza, in una visita privata in occasione del compleanno del padre. Sembrava quasi un’esclusiva all’interno del triumvirato Conte-Salvini-Di Maio. Il presidente del Consiglio ne aveva fatto una questione molto personale e intima. Usava dire che il giorno della morte del santo lui aveva 4 anni e fu avvertito a casa dal padre. «Ricordo perfettamente quel momento», disse a Porta a Porta, «mi colpì molto. Lui riusciva sempre a colpire nel segno». A quanto pare, anche Salvini.
Nessun commento:
Posta un commento