Reggio Emilia, 17 dicembre 2023 – “Tutto questo è sconvolgente”. Mouna Bour, modenese di Guiglia, ha un contratto a tempo indeterminato, e vorrebbe andare ad abitare più vicino allo studio di architettura dove lavora, a Cadelbosco, in provincia di Reggio Emilia. Ma non ci riesce: da tre mesi cerca un alloggio, non lo trova, e ha addirittura ricevuto una mail da una proprietaria che specificava di non dare il proprio appartamento “in affitto agli africani” in risposta a una richiesta di dettagli sulle condizioni della locazione.
Davvero troppo, il caso della mail razzista trova cassa di risonanza su Instagram e poi sulla stampa.
“Vorrei sentirmi a casa, – riflette Mouna, 24 anni -, perché è qui che sono nata e cresciuta, non abituarmi a sentirmi discriminata. Faccio parte di una seconda generazione, ma ci saranno terze, quarte e quinte generazioni”.
Mouna è cittadina italiana, figlia di migranti marocchini (i suoi genitori vivono in Italia da quando avevano 20 anni) ed è nata a Modena. Racconta alla Gazzetta che molti colleghi con origini straniere o del sud Italia hanno lo stesso problema. “Sono tre mesi che cerco casa per provare ad avvicinarmi al lavoro - dice al giornale - ma non ho ancora trovato nulla, nonostante abbia un contratto a tempo indeterminato”.
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