Tatuatori imbarazzati. Una grande bandiera europea stesa ai piedi del David, anche le porte della città e il Biancone illuminati di blu ieri sera. E una marea di polemiche tra il vicepremier Salvini e il sindaco Nardella. Una vigilia di tensioni e mosse di risposta simboliche ha preceduto la domenica dei sovranisti che attende oggi Firenze. Per stamani alle 11 è convocato il raduno delle destre antieuropee di 13 Paesi alla Fortezza Da Basso e - in contemporanea e dopo - ci saranno manifestazioni di protesta delle sinistre. Sit in alle 10 su ponte Vespucci e piazza Dalmazia, alle 11 al piazzale Michelangelo). Ma gli occhi delle forze dell’ordine sono puntati sul corteo degli antagonisti e dei centri sociali convocato alle 15 a Porta al Prato, con 6-700 persone previste, il forte rischio di rallentamenti sui viali e a cascata ovunque e decine di bus deviati da At.
L’internazionale dei “neri” d’Europa radunata dal leader leghista Salvini si chiama “Free Europe” ed è organizzata dal gruppo Identità e Democrazia a Bruxelles. Prenotato il padiglione Cavaniglia, 2 mila gli ospiti attesi, 200 i giornalisti accreditati. E una strana coincidenza in vista alla Fortezza: nel padiglione Spadolini è convocata l’ultima giornata di Florence Tatoo, convention di tatuatori e amanti del tatoo, in genere frequentatissima. Non esattamente un evento di “sovranos”, con stand di Medici senza frontiere e dei “pirati buoni” a tutela dei mari di Sea Sheperd e un pubblico di appassionati di linguaggi del corpo: «Siamo proprio due pianeti diversi, ma non lo dico per polemica politica, noi ci occupiamo di cultura. Se avessimo saputo prima forse avremmo potuto spostare il nostro evento» confida l’organizzatore Giacomo Del Sala.
“Lavoro. Sicurezza. Buonsenso” saranno le parole d’ordine sul palco di Salvini e dell’ultradestra. La francese Le Pen e l’olandese Wilders hanno disertato. manderanno un video, come il portoghese Andrè Ventura. Delegazioni di 13 Paesi. Dalla Bulgaria Kostadin Kostadinov, dalla Romania George Simion leader di Aur, il polacco Roman Fritz, dalla Danimarca il viceleader di DF Majbritt Birkholm, il leader del partito di destra estone Ekre Martin Helme, dalla Spd della Repubblica Ceca Tomio Okamura, il belga di Vb Gerolf Annemans, Harald Vilimsky capo degli austriaci filo nazisti e anti semiti di Fpo, il co leader dei tedeschi di Afd Tino Chrupalla, il presidente del partito della Le Pen Jordan Bardella. Previsti sul palco anche Piero Gattoni, presidente del consorzio italiano biogas che si batte contro le politiche europee sui combustibili, la sindaca anti Islam di Monfalcone Anna Maria Cisint e la blogger e scrttrice britannica Ashley St. Clair, autrice di “Elephants are not birds”, inno anti gender per bambini. Conclude Salvini. Parlamentari e governatori leghisti attesi. E l’europarlamentare toscana Susanna Ceccardi, a caccia di una complicata riconferma, protagonista di giornata.
Molte polemiche ieri hanno preceduto l’evento. Il sindaco Nardella ha incontrato ieri mattina i giovani europeisti di Volt, Gd, Oxfam, socialisti, Uil e Nidil. Con loro ha steso una bandiera europea sotto il David in piazza Signoria. E poi in serata anche le porte storiche della città e il Biancone sono stati illuminati di blu. «I sovranisti non capiscono nulla di Firenze» attacca Matteo Renzi dalla festa del Riformista di Napoli. Su Nardella, che oggi sarà ospite di In mezz’ora su Raitre, la Lega continua a riversare l’accusa di aver fomentato le proteste per oggi. Ma il sindaco respinge e invita a «manifestazioni pacifiche». «Mi spiace che nella culla del Rinascimento qualcuno alimenti lo scontro invece che il confronto. Non mi aspetto che Firenze venga con Nardella a ringraziarci e a portarci un mazzo di fiori, ma neanche passare una settimana a insultare. Non è degno di un sindaco che rappresenta una città, così bella e inclusiva, parlare nei termini in cui ha parlato» picchia Salvini. «Invito Nardella a un po’ di calma e serenità. È chiaro che è in campagna elettorale e cerca preferenze personali, però è il sindaco di Firenze e io, quando porto investimenti del ministero su Firenze non faccio una scelta politica, ma di amore per la città. È curioso che anche visitare un museo diventi motivo di polemica politica. Come se gli Uffizi potessero essere patrimonio di qualcuno» incalza il vicepremier. «Ma come fa a parlare di amore per la città se ha tagliato quasi 100 milioni a Firenze tra tramvie e stadio?» lo rimbrotta il deputato fiorentino Pd Federico Gianassi. «Tutti usino la testa. Gli striscioni con scritto “Salvini fa schifo” che idea di Europa pongono? Raramente ho assistito a un clima così noioso» lamenta Salvini predicando che l’anno prossimo alle comunali «la destra correrà per vincere, non per partecipare». Oggi si capirà come lo accoglieranno i fiorentini.
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