Un paio di giorni fa, il Delbecchi 'televisivo', sul Fatto Quotidiano lamentava che la guerra in Ucraina avesse modificato il pomeriggio di La 7, con Enrico Mentana che, ogni giorno da oltre quaranta, alle 17 in punto, si presenta in studio con Dario Fabbri e aggiorna e ragiona sugli esiti e sulle prospettive belliche, collegandosi solo con i 'suoi' inviati sul campo: Angelicchio, Mannocchi, Steinmann.
Cosa delle maratone di Mentana disturba particolarmente Delbecchi?
Proviamo a riflettere. Mentana svolge un ruolo informativo da 'servizio pubblico', e non solo in questa occasione, lo fa sempre in momenti di allarmanti crisi o particolare importanza del nostro paese o internazionali, dalla elezione del Presidente della repubblica alla guerra, appunto, scatenata dal quel macellaio di Putin in Ucraina.
Un servizio pubblico quello di Mentana che la televisione pubblica pensa di non dover offrire ai telespettatori, ai quali invece offre quelle trasmissioncelle con personaggi mascherati vomitevoli, finti opinionisti del nulla, che filosofeggiano su tutto, con la sola eccezione dei casi di omicidi o suicidi, ed ancor più di frequente femminicidi. La 'nera' rappresenta l'interesse in cima alla politica informativa della Rai.
Ma allora perchè Delbecchi se la prende con Mentana? Secondo noi perchè teme, come sarebbe anche giusto che sia, che Cairo un bel giorno si presenti a palazzo Chigi a batter cassa quanto meno per tutte le volte che supplisce la Rai nel cosiddetto 'servizio pubblico'.
Ma questo impensierisce forse poco Travaglio e Delbecchi . Molto di più li impensierisce e indispettisce il fatto che Mentana non ha mai come ospiti giornalisti del Fatto, a differenza di quanto accade per molte altre trasmissioni de La 7, a cominciare da Lilli Gruber, che ne ha uno fisso, Marco Travaglio; Piazza Pulita con Padellaro ed altri; e la Berlinguer ( Rai Tre, Carta Bianca) che ha assoldato a tempo pieno Scanzi. E Tagadà, dove la Panella ospita, a giorni alterni, Padellaro o Gomez.
Allora che altro vogliono quelli del Fatto? A un piccolo giornale, che certo fa chiasso, perchè i suoi giornalisti, a cominciare dal direttore, sono quasi tutti abbastanza chiassosi, non basta essere presente in già troppa tv, pubblica e privata? Vuole che anche Mentana non li 'schifi'? Sarà possibile che esistano trasmissioni televisive in cui non c'è qualche 'fattaccio', nel senso del Fatto giornale?
Già che ci siamo un appunto ai due giovani che spesso prendono il posto della Panella a Tagadà. Si vede che vengono da una buona scuola, ai cui preziosi insegnamenti, aggiungono 'tanta voglia di crescere' e qualche errore mortale in tv.
Fra i quali il più grave è quello di interrompere l'interlocutore, magari collegato 'da remoto', motivando con 'i tempi ristretti' - dicono - anche quando ha appena cominciato a parlare, per porgere il microfono ad un altro, che pregano di essere conciso.
Poi, però, poi prima di dargli effettivamente la linea attaccano dei pipponi che durano più dell'intervento del precedente e seguente ospite insieme che, nel caso specifico, l'altro giorno erano Rampini (senza il quale sembra impossibile fare trasmissioni sui massimi sistemi e sulla fine del mondo) e Nicastro, inviato del Corriere in Ucraina. Uno dei due giovani ed aitanti sostituti della Panella ha voluto far vedere che lui prima di arrivare in trasmissione studia, per cui ha fatto vedere anche il Corriere con il reportage, che ha anche riassunto, del giorno di Nicastro, mentre Rampini era stato interrotto e a Nicastro tardava a dare la linea.
Se i tempi sono ristretti, lo devono essere innanzitutto per i conduttori in studio, perchè quale che sia il giudizio da dare agli ospiti, questi sono sempre più interessanti del conduttore, salvo il caso in cui per fare casino - altra moda invalsa nella tv per ottenere mezzo punto di share in più - non si invitino opinionisti del ciufolo e sfascisti di professione.
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