Annalisa Cuzzocrea, la giornalista di Repubblica, che fin dall'inizio ha seguito per conto del suo giornale i Cinquestelle di cui sa tutto e ne scrive e di cui viene invitata quasi giornalmente a raccontare in tv, quello che sa e quello che non sa ad inventarselo, ha scritto di recente un libro, intitolato 'Che fine hanno fatto i bambini'? Bambini che non sono i ìgrillini' di un tempo ora cresciuti e diventati 'cinquestelle' di governo, no, sono i bambini tout court. Della cui vita ed abitudini sembra si sia persa ogni traccia. Ha raccontato in tv che oggi i bambini non sono più abituati a salire sugli alberi, come lei, monella (la frangetta avrebbe dovuto farcelo supporre) faceva, e non hanno più i ginocchi sbucciati, cosa normale e naturale ai tempi suoi. Vivono chiusi in casa corazzati dalle famiglie, hanno paura di ciò che accade fuori ecc...ecc...
Il problema esiste e la Cuzzocrea ha fatto bene a metterlo in evidenza, perché nel nostro paese, causa pandemia, lo avevamo dimenticato, anzi addirittura rimosso in quanto problema; tanto che per porre un freno ai contagi avevamo creduto che chiudere le scuole fosse il più giusto rimedio.
Dopo la segnalazione accorata della Cuzzocrea, ecco correre ai ripari. Mario Draghi ha finalmente riaperto le scuole dicendo che se un qualche argine alla diffusione del virus occorre porre, andava cercato non nelle scuole che devono restare il più possibile aperte.
Ma non è bastato Draghi ed il suo Governo. Ha apprezzato e raccolto la denuncia della Cuzzocrea anche Papa Francesco che per la consueta Via crucis del venerdì santo, ha voluto protagonisti i bambini ai quali ha dato spazio, perché esprimessero a gran voce e davanti al mondo i loro dolori le loro ansie le loro aspirazioni: dolori, ansie, aspirazioni di bambini, vero. Ma che sono i dolori, le ansie, le aspirazioni degli adulti di domani - come aveva spiegato bene Annalisa Cuzzocrea.
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