Colpiti al cuore dal Covid, salvati dalla solidarietà. Ascoltate questa storia. Si chiama Puntozero l’associazione culturale che si propone di promuovere lo studio e la divulgazione dell’arte e del teatro come strumenti di intervento nel sociale. Puntozero opera all’interno del carcere minorile Beccaria di Milano dal 1995, realizzando laboratori teatrali professionali mirati al reinserimento sociale di soggetti in difficolta. Nel 2015 ha completato a proprie spese la ristrutturazione e la messa in opera del Teatro nell’Istituto Penale Minorile, quale “locale di pubblico spettacolo”, grazie a un fundraising che ha portato al sostegno di Fondazione Cariplo, Fondazione Marazzina, Fondazione Piccolo Teatro e Teatro alla Scala di Milano. Nell’ente collaborano 36 persone (tra le quali 10 detenuti), oltre a 50 volontari.
Le attività artistiche del teatro sono rivolte ai minori sottoposti a procedimenti dell’area penale. Nel 2019 sono stati fatti ulteriori investimenti per rendere del tutto autonomo il Teatro rispetto alla struttura penitenziaria. "Il paradosso di questa situazione - spiega Lisa Mazoni, una delle socie fondatrici - è che abbiamo lavorato tanti anni per riuscire a rendere autonomo il teatro dal carcere. Abbiamo buttato giù un muro di cinta e costruito una porta: un’azione concreta e simbolica, perché volevamo che avesse un ingresso autonomo, aperto alla cittadinanza e che per vedere gli spettacoli le persone non fossero costrette a passare dal carcere. Rendere il teatro uno spazio separato dallo spazio penale è importante anche per i ragazzi, perché diventa un luogo di lavoro e di apertura all’esterno. Portiamo la città nel teatro e viceversa: i ragazzi detenuti entrano ed escono, incontrano gli studenti della nostra associazione e del Teatro alla Scala, e questo significa stare fuori dalla cella anche intere giornate, arricchirsi".
Ci sono voluti anni per ottenere le autorizzazioni. "Le abbiamo affidate a un ragazzo detenuto; è come se lui, oltre che attore, fosse anche il direttore di sala perché ha in gestione il teatro. La stagione 2019-20 fino all’arrivo del Covid è stata spettacolare: abbiamo organizzato più di 15 eventi: convegni universitari e di enti statali, concerti, ospitalità di lirica, balletto e prosa, laboratori universitari, convention.Realizzato tre produzioni in tre mesi con il tutto esaurito. Avevamo prenotazioni su prenotazioni, poi è arrivata la pandemia. Abbiamo dovuto cancellare tutte le date e restituire le quote alle scuole che avevano già acquistato i biglietti".
Un impatto devastante: senza le entrate del pubblico e con le spese da sostenere, i volontari si sono autatassati. anche per comprare i materiali per la disinfezione, le mascherine. Poi il contributo di 32mila euro, grazie ai fondi del bando “Let’s Go“ di Fondazione Cariplo, "Ora possiamo di nuovo respirare". Attraverso il bando, Fondazione cariplo ha stanziato 16 milioni di euro a sostegno di 400 Enti del Terzo Settore, che impiegano stabilmente 25.000 lavoratori e 18.600 volontari. Un lavoro straordinario per aggregare risorse in risposta alla crisi generata dalla pandemia e preservare i servizi alle comunita. Dalle 1.400 richieste pervenute tramite il Bando emerge una fotografia del bisogno reale: oltre il 60% delle richieste per servizi alla persona, di cui il 40% riguarda servizi per l’infanzia e poi disabilità e anziani. Importante il sostegno al settore culturale con 4,5 milioni di euro.
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