martedì 17 novembre 2020

Imparare a suonare uno strumento, e suonarlo, fa bene al cervello dei giovanissimi (da FRONTIERS in Neuroscienze)

 Imparare a suonare uno strumento musicale può aiutare a migliorare l’attenzione e la memoria, secondo un nuovo studio condotto presso le università cilene Pontifical Catholic University of Chile e la Universidad del Desarrollo Chile. 

I ricercatori hanno analizzato le performance di giovanissimi musicisti e l’impatto degli esercizi di musica sulle loro funzioni cognitive.

Secondo i risultati, gli effetti della pratica musicale sono notevoli non solo sul livello di attenzione, concentrazione e memoria dei bambini, ma influiscono anche sulla loro creatività, le capacità di lettura, la flessibilità, e in generale la qualità della loro vita.

I ricercatori hanno coinvolto 40 bambini tra i 10 e i 13 anni: 20 di loro suonavano uno strumento abitualmente in un’orchestra o in una banda musicale, mentre gli altri 20 non avevano ricevuto nessuna educazione musicale, eccetto quella che veniva impartita nell’ambito scolastico. 

Dopo aver effettuato vari test per valutare il livello di attenzione e di memoria dei piccoli partecipanti, i ricercatori non hanno riscontrato nessuna differenza tra i due gruppi in relazione ai loro tempi di reazione, ma la performance legata alla memoria dei bambini che avevano ricevuto un’educazione musicale è risultata significativamente più alta.

«Il prossimo passo nella nostra ricerca sarà quello di esplorare la causalità dei meccanismi che migliorano l’attenzione e la memoria», ha dichiarato Leonie Kausel, violinista e neuroscienziato presso le università cilene. 

«Vi è anche la possibilità di valutare un training musicale come strategia di intervento per i bambini affetti da disturbo da deficit di attenzione/iperattività».

La ricerca è stata pubblicata nella rivista scientifica Frontiers in Neuroscience.


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