Politica estera, economia e sicurezza interna. Joe Biden comincia a costruire la squadra di governo puntando su figure collaudate dell’establishment obamiano. E nello stesso giorno dalla Casa Bianca arriva il segnale atteso da ormai tre settimane. Donald Trump ha autorizzato le agenzie dell’Amministrazione ad avviare la transizione dei poteri. Ha dato l’annuncio ufficiale Emily Murphy, responsabile della General Services Administration, la struttura che gestisce il passaggio da un governo all’altro. Murphy ha definito Biden «l’apparente vincitore» delle elezioni del 3 novembre, dopo che ieri anche il Michigan ha certificato il risultato delle urne. Nello stesso tempo Trump ha twittato: «Continueremo a sostenere la nostra posizione con forza e continueremo la nostra giusta battaglia e alla fine vinceremo. Tuttavia, nell’interesse del Paese ho raccomandato a Emily Murphy di fare quanto è previsto dai protocolli e il mio team farà la stessa cosa».
A questo punto Biden può accelerare i piani di insediamento. Il suo team sta prendendo forma. Il Segretario di Stato sarà Anthony Blinken, 58 anni, da venti stretto collaboratore di «Joe», vice consigliere per la sicurezza nazionale nella seconda amministrazione Obama. L’importante casella del ministero del Tesoro va a, presidente della Federal Reserve dal 2104 al 2018. Biden conferma anche le indiscrezioni, rilanciando John Kerry, 76 anni, ex capo della diplomazia e candidato alle presidenziali del 2004, come coordinatore della task force sul «climate change». Segretario per la Sicurezza interna sarà Alejandro Mayorkas, 61 anni, primo esponente della comunità dei latinos in questo incarico. Avril Haines, 51 anni, sarà invece la prima donna a guidare la Direzione della National Intelligence, l’agenzia ombrello che coordina l’attività dei 17 servizi di intelligence, Cia e Fbi compresi...
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