Il vaccino in arrivo per il coronavirus è sicuro, perché "tutte le fasi di validazione e valutazione sono rispettate, nessuna tappa è stata saltata". Lo conferma Nicola Magrini, direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa). L'ultima e più importante, la fase 3, "ha comportato studi randomizzati su decine di migliaia di persone" per valutare gli effetti protettivi e e la capacità di prevenire l'infezione. E per quanto riguarda l’obbligatorietà dice: "E' un meccanismo delicato che va riservato solo in casi estremi".
Magrini ha fatto presente che si inizierà con gradualità: "Uno, due, poi tre milioni al mese di diversi vaccini, che andranno tenuti rigorosamente separati, l'importante sarà fare sempre il richiamo con lo stesso tipo".
"In questi mesi sono stati testati 30-40 mila, anche 60 mila volontari - rileva il direttore generale dell’Aifa - la sicurezza rispetto a eventi avversi rari è stata ampiamente verificata. Sono vaccini studiati secondo standard finalizzati alla registrazione, è fuori luogo pensare che siano state fatte le cose in fretta e male. Pfizer e Moderna hanno già annunciato i loro risultati, Astrazeneca lo farà ai primi di dicembre, e non è una gara a chi arriva primo, sono soluzioni concomitanti".
Come è stato possibile bruciare le tappe? "C'è stata una mobilitazione internazionale mai vista prima, una condivisione di informazioni che apre scenari inimmaginabili, gli istituti di ricerca di tutto il mondo si sono lanciati nell'impresa mettendo in campo le tecnologie più evolute e i maggiori scienziati. Sono in arrivo vaccini che possono vantare una risposta immunitaria elevata".
"Stimiamo che nel primo e secondo trimestre del prossimo anno le adesioni alla vaccinazione offerta ai soggetti a rischio saranno di molto superiori al 75% - dice Magrini - quando passeremo alla vaccinazione di massa, l'adesione dovrebbe superare comunque il 70%. Ai dubbi dei No Vax risponderemo con gli studi di farmacovigilanza attiva, e una app dei vaccinati, ma senza costringere nessuno”.
"Obbligo solo in casi estremi" - "L'obbligatorietà è un meccanismo delicato che va riservato solo in casi estremi, come al personale sanitario e al personale delle Rsa, ma deve essere usato con molta cautela perché occorre stimolare invece la responsabilità e la fiducia individuale fornendo informazioni adeguate”, ha poi detto Magrini in riferimento al vaccino anti-Covid in occasione dell'incontro 'Un vaccino per tutti' promosso dalla rivista Internazionale a Ferrara.
"In 3 mesi capacità vaccinale fino a 10 milioni" - "Da gennaio potremmo avere anche 3,4 milioni di dosi di vaccino anti-Covid e, se confermati gli altri due vaccini in fase finale, potremmo arrivare in 3 mesi fino a 10 milioni di dosi, ma si vedrà solo a gennaio", ha affermato il direttore dell'Agenzia italiana del farmaco, precisando che "nei primi 3-6 mesi del 2021 non ci sarà comunque una vaccinazione di massa".
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