Si è spento a 77 anni per le complicazioni di una polmonite da Covid Antonio Travaglio, impresario lirico pugliese e storico organizzatore delle stagioni liriche di tradizione del Teatro Petruzzelli di Bari negli anni più difficili per la lirica in città. Era il 1996 quando Travaglio assunse l'incarico, mantenendolo sino al 2001.
Nel lungo interregno del Petruzzelli incendiato, non c'era neanche il Piccinni e la lirica si faceva d'estate nel cortile del Castello Svevo (dove con la direzione artistica di Dinko Fabris furono allestite rare opere del Settecento) e l'Arena della Vittoria. Nel 1999 finalmente fu riaperto il Piccinni, alla vigilia del bicentenario piccinniano, festeggiato con una Cecchina prodotta in collaborazione con l'Accademia della Scala di Milano.
Uomo colto (era laureato in scienze politiche) e schietto, con la sua impresa lirica "Il Palcoscenico" Travaglio ha avuto il merito di aver dato continuità a quello che un tempo era il teatro di tradizione, prima della trasformazione in Fondazione lirica. L'ultimo lavoro in scena è stata l'opera Padre Pio, del quale aveva scritto il libretto poi musicato da Nicola Samale, ed eseguita in forma semiscenica nel dicembre 2016 nelle cattedrali di Bari e Conversano con la regia del figlio Luigi.
Dopo una vita come impresario, la scrittura era la sua ultima passione, ispirata dall'amore per la città di Bari. Il libretto L'acqua, l'oro di Puglia sulla storia dell'Acquedotto è diventato un'opera con la musica originale anch'essa di Samale che la famiglia spera di poter allestire al più presto. Antonio Travaglio lascia tanti racconti, dedicati anch'esse alla storia di Bari, soprattutto lascia la testimonianza di una passione autentica per il teatro d'opera italiano, che egli ha portato con immutata fede su ogni palcoscenico, che fosse quello di un vero teatro o di una piazza in una città del sud.
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