venerdì 27 novembre 2020

Musica e Covid: in Italia si fa di necessità virtù

 Continuiamo a leggere di come le difficoltà causate dal Covid, anche alla musica, si siano rivelate in taluni casi e per alcuni delle opportunità. Al binomio 'crisi-opportunità', rigorosamente in inglese, è stata intitolata una società che prospera sul mercato - altrimenti perchè fondarla? - avviata da Giulia Minoli, sposata Salvo Nastasi.

Abbiamo scritto, qualche settimana fa, di una assai curiosa  dichiarazione di Antonio Pappano, a proposito del 'distanziamento' da osservare in orchestra.

 Il tema della compattezza del suono orchestrale, per famiglie, da sempre motivo di vanto delle orchestre che si rispettano, nel suo discorso è andato a farsi benedire, anzi è stato messo sul banco degli imputati. Perchè con i leggi distanziati il suono è più chiaro, una specie di suono 'cameristico-sinfonico', che per il noto direttore è stato una vera scoperta. Boh!

Ieri abbiamo letto di un altro concerto di questi giorni sempre a Santa Cecilia. Direttore Misiani, un violinista molto attivo all'estero anche come direttore, sul podio dell'Accademia per uno dei concerti in streaming.

 Anche lui ha trovato che la disgrazia del Covid, che  ha avuto come conseguenza l'assenza del pubblico in sala, ha prodotto  un effetto benefico sul direttore: gli ha cancellato l'ansia che la presenza del pubblico alle spalle genera.


Chissà che non si scopra, nel prossimo futuro, che fare musica senza strumentisti e senza pubblico è meglio che con strumentisti e pubblico. E, poi ancora, che non farla più è il massimo cui aspirare!

 Saremmo a cavallo, e sai che risparmio!

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