Le notizie si susseguono a ritmo serrato e tragiche; per le ultime ore, anche senza l'episodio indecente del Cardarelli ( il paziente deceduto in bagno), basterebbero le parole di una delle massime autorità sanitarie del Paese: "a Napoli c'è la guerra negli ospedali, manderei esercito e protezione civile"; per mettere ko il pittoresco governatore che non demorde, esattamente come Trump di fronte all'evidenza della sconfitta elettorale.
Lui - come il suo omologo USA - twitta: c'è una congiura della stampa contro Napoli e la Campania. In ospedale non c'è nessuna emergenza, l'unica emergenza campana è la mancanza di personale sanitario; l'ho chiesto al governo e non ho ricevuto risposta".
Insomma la colpa, a dispetto dell'evidenza sotto gli occhi di tutti compreso il sindaco della città capoluogo, è solo degli altri.
In un paese normale, in Campania il governo avrebbe già inviato l'esercito per presidiare gli ospedali, ma anche la Regione, onde evitare che De Luca continui a fare guai. E a lui in persona, il Governo avrebbe dovuto affiancare una badante personale, ed un commissario governativo che lo metta sotto tutela isitituzionale.
Questo in un paese normale che l'Italia non è.
Come dimostra un altro caso che chiama nuovamente in causa il ministro della salute, che nei confronti di De Luca non assume provvedimenti drastici, per salvare i cittadini campani.
PARLIAMO DELLA CALABRIA.
Lì c'era un commissario della sanità inviato dal governo gialloverde- un generale dei carabinieri che, in una intervista televisiva, ha dimostrato quanto mal riposta fosse la fiducia di chi lo aveva nominato. In meno di ventiquattrore il governo lo ha dimissionato e al suo posto ha messo il precedente commissario, del quale, ancor prima che materialmente si insediasse, ha girato un video davvero imbarazzante.
Il premier avrebbe contattato il fondatore di Emergency, per affidargli l'incarico, ma non si è capito bene se di commissario, con tutte le responsabilità, o di consulente di quell'imbarazzante commissario che Speranza continua a difendere e mantenere nel suo incarico. Perché appartiene al suo stesso partito e perché, essendo risultato non eletto alle ultime elezioni in Emilia Romagna, meritava un contentino. Speranza non si è fermato a questo, ha detto che non si può cancellare per un video pur imbarazzante, più imbarazzante perfino dell'intervista che aveva fatto rimuovere il suo predecessore, un curriculum lungo molti anni.
Ma se davvero ha un curriculum lungo molti anni, c'è chi può perdonargli quel video? Sì che c'è, ed è il ministro Speranza al quale, dopo il basso profilo tenuto durante l'emergenza Covid, ci tocca, dargli dell'inadeguato al compito che il suo ministero, in tempo di pandemia, gli affida.
Per non meritarsi tale giudizio del tutto negativo, agisca senza perdere tempo, e nel giro di qualche ora, mandi a casa il commissario suo compagno di partito e vi insedi Gino Strada, luì sì che sa come rimettere in piedi la sanità in una regione disastrata; e poi si muova con determinazione in Campania, perchè non solo l'Italia , ma l'Europa, a seguito del 'caso De Luca', un caso anche' clinico', comincia a ridere di lui.
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