Con un breve comunicato, il Governo rende noto di aver siglato un accordo con Tim, Vodafone e Wind Tre per consentire agli studenti di tutto il Paese di accedere alle piattaforme per la didattica a distanza tramite connettività mobile e senza consumare il traffico dati a loro disposizione. Una mano tesa a chi nel proprio domicilio non dispone di una linea fissa o di un accesso a Internet di tipo Adsl o fibra. L'annuncio non può che essere accolto con favore nel periodo in cui la chiusura delle scuole obbliga ogni giorno milioni di ragazzi a seguire le lezioni online da casa, ma non tutto è ancora chiaro.
Ci sarà da attendere che i singoli operatori forniscano dettagli sull'eventuale necessità di attivare particolari opzioni per poterne usufruire, altrimenti il rischio è quello di veder scendere il contatore dei giga residui. Non sono inoltre stati elencati i servizi interessati: Google Meet, Classroom, Zoom e Microsoft 365 sono i più utilizzati insieme al Registro Elettronico.
Altro punto fondamentale che necessita di chiarimenti è quello relativo alla modalità hotspot. In molti la attivano sullo smartphone per poi connettere il computer alla rete WiFi così creata, ritenendo legittimamente più comodo gestire le lezioni online dallo schermo più grande di una postazione desktop o di un laptop.
Per ora non si ha notizia nemmeno delle intenzioni degli altri operatori, che ci si augura possano accettare l'invito del Governo e aderire all'iniziativa. Altrimenti si rischia di creare una disparità di cui nessuno avverte il bisogno, in un contesto già martoriato dal problema del divario digitale che ancora affligge una parte non indifferente del Paese. La richiesta è stata inoltrata dai Ministri dell'Istruzione Lucia Azzolina, per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti, dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli e per l'Innovazione tecnologica e la digitalizzazione Paola Pisano.
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