domenica 22 novembre 2020

Musica & Divieti, causa Covid, valgono per il pubblico ma non per gli artisti?

All'inizio della pandemia, alcuni artisti, non certo orchestre o cori, hanno creduto di poterla fare franca in un modo abbastanza 'fuorimoda' ai nostri tempi.  Hanno messo in piazza, ma non come fanno sui social i cosiddetti blogger o influenzer o parecchi scemi, le loro cose private. mariti e mogli, coppie di amanti, conviventi si sono dichiarati perchè dichiarandosi hanno potuto ovviare al divieto di incontro. Loro, cantanti o ballerini,  che vivevano alla luce del sole o segretamente certe relazioni hanno dovuto sbandierarle per poter lavorare insieme.

 E forse da questo improvviso rigurgito di normalità qualche beneficio hanno ricavato. 

 Lo stesso non può certo dirsi per orchestre piccole o grandi , cori piccoli o grandi o artisti che fra loro non hanno mai avuto altro legame che quelli in palcoscenico.

 Già è accaduto che le orchestre o i cori siano stati luoghi di contagio per  i singoli.

 Ora con la chiusura di sale  o teatri  orchestra e cori diffondono in streaming la loro attività musicale, in assenza di pubblico.

 E le orchestre o i cori, quelli chi li controlla? leggiamo che prossimamente  Ricardo Muti terrà due concerti con la 'Cherubini', ma anche che a Palermo o a Milano, come a Roma, si fanno e si faranno concerti in streaming. 

Ma chi dà agli orchestrali o ai coristi come anche ai solisti che partecipano ai vari concerti la  certezza di lavorare in sicurezza? 

 si lavora sempre mantenendo la giusta distanza e con la mascherine? Si fanno tamponi a tutti prima di suonare insieme alle prove o al concerto?

Abbiamo visto in tv qualche concerto, dove gli strumenti non avevano le mascherine quando avrebbero potuto tenerle. Sono irresponsabili? noi ci auguriamo che abbiano preso tutte le precauzioni per evitare il contagio, ma non ne siamo del tutto certi, soprattutto dopo che alcune orchestre sono state messe in quarantena perchè all'intero s'è diffuso il contagio. Stiamo attenti, potrebbe la leggerezza di chi ha la responsabilità delle istituzioni giocare dalla parte del Covid. Pensiamoci prima che sia tardi. 


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