In Italia, dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, almeno 1.178.529 persone (+33.979 rispetto a ieri, +2,9%; ieri +37.255) hanno contratto il virus Sars-CoV-2. Di queste, 45.229 sono decedute (+546, +1,2%; ieri +544) e 420.810 sono guarite o sono state dimesse (+9.376, +2,3%; ieri +12.196). Adesso, i soggetti attualmente positivi dei quali si ha certezza sono 712.490 (+24.055, +3,5%; ieri +24.509) e sono visibili nella quinta colonna da destra della tabella in alto; il conto sale a 1.178.529 — come detto sopra — se nel computo ci sono anche i morti e i guariti, conteggiando cioè tutte le persone che sono state trovate positive al virus dall’inizio dell’epidemia. ( Qui la mappa).
I tamponi sono stati 195.275, ovvero 32.420 in meno rispetto a ieri quando erano stati 227.695. Mentre il tasso di positività è intorno al 17% (di preciso 17,4%): vuol dire che su 100 tamponi eseguiti 17 sono risultati positivi; ieri era di circa il 16% (di preciso 16,36%). Questa percentuale dà l’idea dell’andamento dei contagi, indipendentemente dal numero di test effettuati.
Diminuiscono i contagi in 24 ore, a fronte di meno tamponi come in genere accade nel weekend, ma il rapporto di casi su tamponi sale ancora toccando il 17%, — dopo tre giorni al 16% —: questo indica che la diminuzione dipende soltanto dal più basso numero di test processati. «Aspetterei qualche giorno per dire che il picco della seconda ondata è stato toccato» precisa il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri su Facebook. La differenza tra il periodo di marzo-aprile e oggi la spiega bene Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Oms: «Questa ondata si allungherà nel tempo in quanto abbiamo più casi, diffusi sull’intero territorio nazionale». Attenzione alle persone che hanno il virus in questo momento: sono più di 700 mila.
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