Aumentano le imprese di pulizia e quelle che si occupano di tatuaggi e piercing. Crescono giardinieri, parrucchieri ed estetiste. Si riducono invece le imprese di costruzioni e quelle che si occupano di ristrutturazione, gli addetti ai trasporti su strada, gli elettricisti, i falegnami e i meccanici.
Come mostra la fotografia scattata da Unioncamere e InfoCamere sull`evoluzione dei mestieri artigiani negli ultimi 5 anni, il settore, che conta poco meno di 1,3 milioni di imprese, ne ha perse quasi 80mila tra il 2015 e il 2020. Ma alcuni mestieri crescono, raggiungendo anche numeri consistenti.
È il caso delle imprese degli altri servizi alla persona, la cui crescita esponenziale (+88,4% pari a 5.382 imprese in più) si deve in gran parte ai tatuatori e agli addetti al piercing (passati da 2.150 di giugno 2015 a oltre 5mila di giugno 2020), ma anche agli incrementi notevoli delle attività di robivecchi (da 151 a 754), di organizzatori di feste e cerimonie (da poco più di mille a 1.700) e di quanti si occupano di cura degli animali (toelettatori, addestratori, dog sitting, che erano meno di 2mila nel 2015, oggi sono quasi 2.700). Balzo in avanti anche per gli addetti alle pulizie, aumentati di 5.600 unità in 5 anni, per i giardinieri (+3.200) e per i parrucchieri ed estetisti: 2.344 le imprese in più nel periodo.
Alcune difficoltà emergono al contrario nel settore dell’edilizia e delle costruzioni. In 5 anni si sono perse oltre 18.500 imprese del settore delle costruzioni di edifici residenziali e non residenziali, circa 3.600 attività di piastrellisti e imbianchini, 3.300 di muratori specializzati nella finitura degli edifici. Sono inoltre 12mila in meno le attività dei padroncini legate al trasporto su strada, quasi 5.500 gli elettricisti in meno e circa 4.500 i meccanici per autoveicoli oggi non più attivi.
Un apporto notevole alla crescita della categoria degli altri servizi alla persona è venuto in questi anni dai giovani: oltre 1.800 delle nuove imprese artigiane attive in questo settore si devono agli under 35.
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