"No al ponte sullo Stretto di Messina, penso invece a un tunnel sottomarino". Lo dice il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ospite de 'La Piazza', l'evento organizzato dal quotidiano online 'Affaritaliani.it' a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi. "Sullo Stretto dobbiamo pensare, quando si riveleranno le condizioni, a un capolavoro di ingegneria - aggiunge -. Un ponte anche sottomarino, ci stavo pensando. Per il ponte non ci sono le condizioni. Ma prima dobbiamo preoccuparci dei collegamenti" interni, in primis l'alta velocità al Sud.
Prima il premier ha affrontato il tema del Covid. "Non ritengo", ha detto Conte, che il vaccino "debba essere obbligatorio, ma deve essere messo a disposizione". "Il bilancio personale preferisco farlo alla fine, vorrei aspettare di uscire dalla pandemia e poi trarre le conclusioni. Il bilancio sull'Italia però lo stanno facendo anche all'estero, su diversi quotidiani, e mi sembra che sia un bilancio positivo: si analizza il modello italiano e lo si propone, ed è motivo di grande orgoglio e se il bilancio è positivo è merito di tutti voi, i risultati sono stati raggiunti tutti insieme con sacrificio ma se possiamo essere visti come modello per altri paesi è positivo, ma dobbiamo ancora essere vigili e accorti".
"Sono state settimane e mesi difficili, fare le valutazioni di tutte le implicazioni, ma devo dire la verità che abbiamo lavorato sempre con metodo, responsabilità e coscienza ed è stata la nostra forza", ha aggiunto. "Cosa non rifarei? Non saprei in questo momento. Sin qui abbiamo preso delle decisioni, anche i famosi Dpcm, che a monte avevano dei decreti legge, li abbiamo assunti sempre avendo a base le valutazioni degli esperti. Con grande condivisione di tutti i ministri, anche se ero io a firmarli, e con grande condivisione di governatori e sindaci".
Poi, sui verbali del Cts sul coronavirus che recentemente il governo ha deciso di desecretare, consentendo la pubblicazione sul sito della Fondazione Einaudi, Conte dice: "Era in corso un processo decisionale così delicato che rivendico che quei verbali restassero riservati. Ma non significa che erano secretati, non ho mai posto un segreto di Stato. Anzi - annuncia Conte - sono il primo che consentirà la pubblicazione di tutto, non abbiamo nulla da nascondere".
Rispetto ai presunti ritardi sulla decisione di istituire la zona rossa ad Alzano e Nembro durante il picco dell'emergenza coronavirus, Conte snocciola i suoi dati. "A noi il 5 marzo sembrava già che la curva del contagio stesse scappando di mano - dice -. Il ministro Speranza in quel momento chiese ragioni di una misura solo per quei due Comuni. Ne nasce un parere del 5 sera, tardi. La notte io Speranza ci riuniamo e predisponiamo tutto per la cintura rossa su Alzano e Nembro. La mattina dopo in Protezione Civile mi precipito a parlare vis-à-vis con gli esperti e allora propongo questa soluzione più radicale: perché solo ad Alzano e Nembro?". Quindi, ricorda il premier, "mi sono detto che forse dovevamo pensare ad una misura più radicale, convengono con questa proposta e il giorno 7 ci consegnano un verbale che opta per questa scelta. La notte del 7 emetto un Dpcm per una zona rossa in tutta la Lombardia, e non credo di aver perso tempo".
Poi, un accenno alla questione dei migranti. "Non possiamo tollerare - ha detto Conte - che arrivino migranti positivi al Covid". E, alla domanda se sia meglio una cena con Salvini o con Meloni, ha risposto: "Con Salvini c'è qualche difficolta' di comunicazione, confido di poter dialogare meglio con la Meloni".
Rispetto alle prossime elezioni, il premier ha chiarito: "Il mio orizzonte è di fine legislatura, il programma è di riforma del Paese e questo è il mio unico orizzonte temporale. A precisa domanda ho detto" tempo fa "di non essere disinteressato alla politica e hanno scritto che voglio fare un partito, ma lo escludo, non sono interessato a fare un partito".
Nel colloquio pubblico di oltre un'ora e mezza, Conte ha avuto modo di chiarire la sua posizione sulla questione della legge elettorale, dibattito che divide la maggioranza tra il favore dei 5 Stelle, il pressing del Pd per un'approvazione urgente del nuovo sistema proporzionale con sbarramento al 5 per cento e le perplessità dei renziani, disponibili a discutere, ma più favorevoli al sistema maggioritario. "Sarebbe abbastanza eccentrico - ha spiegato il premier - se il presidente del Consiglio sostenuto da forze di maggioranza che hanno concordato una riforma della legge elettorale in senso proporzionale, non la sostenesse. Mi auguro continui il dialogo tra le forze di maggioranza. Quella riforma elettorale - ha concluso - si collega alla prospettiva della riforma costituzionale e completerebbe un quadro".
Impossibile, a questo punto, non rispondere alla domanda sul referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari, il prossimo 20-21 settembre. "Al referendum voterò a favore della riduzione di senatori e deputati", ha annunciato. Un voto che si allinea a quello della maggioranza dei 5Stelle, favorevoli alla legge Di Maio che dispone un Parlamento con 300 deputati (invece di 630) e 200 senatori (ora sono 315).
Poco prima di salire sul palco il premier aveva incontrato alcune associazioni di genitori di Taranto. A riferire dell'incontro, è l'associazione Ets, che si occupa delle conseuguenze sanitarie e ambientali dello stabilimento ex Ilva. Al premier è stata consegnata una lettera corredata delle sottoscrizioni di 5060 liberi cittadini e 54 associazioni. Viene richiesta che a questa venga data risposta scritta o convocazione a incontro ufficiale, a Taranto, di fronte ai cittadini sottoscrittori".
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