Primo appuntamento del Rof in memoria delle vittime della pandemia e in omaggio a tutti gli operatori sanitari. Piazza del Popolo, opportunamente transennata e posti distanziati.
La Petite Messe Solennelle è una sorta di testamento spirituale di Rossini composta da una serie di brani
profondamente ispirati e pieni di delicate sfumature che a buon diritto collocano questa Messa fra i capolavori assoluti di Rossini e anche di tutta la musica classica. L’amplificazione necessaria, pur di elevata qualità, non ha aiutato a percepire le innumerevoli sfumature
presenti nella partitura e soprattutto ha trasformato i pianoforti in qualche occasione in strumenti elettrici.
I solisti: Mariangela Sicilia, soprano e Cecilia Molinari, mezzosoprano – molto brave –vincono due a zero contro Manuel Amati, tenore non dimensionato al ruolo e Mirco Palazzi, basso non sempre a suo agio nei
difficili passaggi del “Quoniam” e talvota vocalmente fuori fuoco.
Il supporto strumentale fornito da Giulio Zappa e da Ludovico Bramanti ai pianoforti e da Luca Scandali
all’harmonium è stato compatto e solido (particolarmente coinvolgente il Prèlude Religieux eseguito da Ludovico Bramanti).
Il giovane direttore Alessandro Bonato ha scelto una interpretazione molto vigorosa e ritmicamente
esasperata, qualche volta troppo! In fondo è una preghiera....
Il coro del Teatro della Fortuna, istruito dall’esperta Mirca Rosciani, ha fornito una prova dignitosa in
quanto coro amatoriale, con problemi di intonazione nell’Agnus Dei finale.
L’auspicio è quello di poter ritornare “al chiuso” per ascoltare la grande musica lì dove è stata pensata.
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