Non tutti attendono il ritorno di Placido Domingo in Arena, anzi c’è chi vorrebbe che il suo nome fosse depennato dal cartellone.
Si tratta della senatrice del Movimento 5 Stelle Orietta Vanin che ieri ha presentato un’interrogazione al Ministro dei beni culturali mettendo in discussione la presenza di Domingo nel Festival d’estate 2020. «Domingo è stato accusato di “condotta sistematica di abusi sessuali e di potere”, molestie che lui stesso ha confermato e per le quali si è scusato pubblicamente con le vittime – si legge nella domanda a firma della senatrice veneziana-.
Per questi comportamenti Domingo è stato allontanato da molti teatri e in Spagna, sua patria d’origine, risulta “non invitabile”. Ciò nonostante, il suo nome compare nel cartellone del Maggio Fiorentino e in quello dell’Arena di Verona». Accanto a chi ha rescisso contratti, c’è anche chi si è limitato a giudicarne il lato artistico, tanto più che nessuna delle presunte accuse è mai sfociata in denuncia e nessuna della accusatrici è uscita dall’anonimato.
Lo stesso vale per i direttori d’orchestra Daniel Gatti, accusato di condotta inopportuna, e James Levine, di presunta pedofilia, invitati al Maggio Fiorentino.
«Includere personaggi accusati di tali fatti nei palinsesti culturali di due tra i maggiori templi musicali italiani rappresenta una mancanza di rispetto verso le vittime – si legge in conclusione- oltre che creare imbarazzo nel settore e nella società, cui ci si dovrebbe rivolgere con programmi e comportamenti virtuosi».
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