La mensa scolastica non deve diventare un fast food: blocchiamo le moNOporzioni in plastica e proteggiamo il pasto dei bambini a scuola!
In base a presunti rischi di trasmissione virale, il Ministero dell’Istruzione indica il lunch box e le monoporzioni come una soluzione per consumare il pasto in classe.
Uno dei possibili scenari della mensa scolastica che si prefigura a settembre è questo: pasti in monoporzioni di plastica sigillate e menù semplificati stile fast food. Tradotto: cibo preparato a livello industriale in cucine centralizzate, tenuto al caldo a scuocere per ore (da 4 a 8) e infine veicolato a tutte le scuole, anche a quelle già dotate di cucina interna che non verrebbero più utilizzate.
La qualità del pasto peggiorerebbe perché la “semplificazione dei menu”, come dice il Piano Scuola, si tradurrà in pasta in bianco o al pomodoro, bastoncini, prosciutto e pizza.
NON C’È NESSUNA RAGIONE SCIENTIFICA CHE GIUSTIFICHI LE MONOPORZIONI
A dirlo è il dott. Franco Berrino in un’intervista sul tema. Anche tutta la documentazione scientifica prodotta dalle Istituzioni sanitarie internazionali e nazionali in tema di Covid e ristorazione* afferma che nella manipolazione del cibo è sufficiente l’applicazione e il rafforzamento delle Buone Pratiche Igieniche.
Anzi, le monoporzioni stesse rischiano di essere una soluzione dannosa per la salute dei bambini: come indica l’evidenza scientifica il cibo processato, impoverito dei suoi valori nutrizionali e protettivi è causa di patologie cronico-degenerative. I menù semplificati, sbilanciati e distanti dalla dieta mediterranea in termini di varietà e qualità nutrizionale sono fra le principali cause dell’obesità.
Tutto ciò impatterebbe ancor di più su quei bambini che vivono in condizioni di povertà assoluta (oltre un milione) per i quali il pasto scolastico rappresenta l’unica occasione di nutrirsi correttamente.
L’ALIBI DELLA PANDEMIA PER L’AUMENTO DELLE TARIFFE
Secondo gli stessi operatori del mercato, questo sistema pasto è più oneroso, al punto tale da richiedere una revisione dei contratti perché aggiungerebbe nuovi costi, come l’acquisto di stoviglie usa e getta e termosigillatrici e i maggiori oneri di pulizia. OLTRE AL DANNO LA BEFFA!
C’È DI PIU’
Il cibo rifiutato e gettato perché scotto e meno gustoso aumenterebbe (oggi siamo già al 30%).
Si prevede una perdita di posti di lavoro (femminili): le addette al servizio pasto nelle scuole e nelle Aziende diventerebbero superflue.
L’impatto ambientale sarebbe enorme: in un anno scolastico si produrrebbero più di 11 kg di rifiuti di plastica a bambino! Ma non dovevamo abbandonare la plastica usa e getta??
Si prevede una perdita di posti di lavoro (femminili): le addette al servizio pasto nelle scuole e nelle Aziende diventerebbero superflue.
L’impatto ambientale sarebbe enorme: in un anno scolastico si produrrebbero più di 11 kg di rifiuti di plastica a bambino! Ma non dovevamo abbandonare la plastica usa e getta??
UNA SOLUZIONE C’È!
Affrontare la pandemia da Covid puntando sulla salute e sull’educazione ambientale delle nuove generazioni. Perché una sana e buona alimentazione è fondamentale per fare prevenzione.
Affrontare la pandemia da Covid puntando sulla salute e sull’educazione ambientale delle nuove generazioni. Perché una sana e buona alimentazione è fondamentale per fare prevenzione.
Lo scorso Marzo il Ministero dell’Ambiente ha varato i nuovi Criteri Ambientali Minimi (CAM) per la Ristorazione Pubblica (comprese le Mense Scolastiche) che prevedono nei loro punti salienti:
- Una maggiore quota di alimenti biologici (dal 40 al 50%)
- Una maggior presenza di alimenti a filiera corta/km zero
- Una netta riduzione di sprechi e scarti e dell’utilizzo di prodotti usa e getta
- Una maggior presenza di alimenti a filiera corta/km zero
- Una netta riduzione di sprechi e scarti e dell’utilizzo di prodotti usa e getta
Nel pieno rispetto delle misure igieniche è possibile somministrare il pasto in classe senza scadere nelle monoporzioni e applicando i CAM dotandosi di carrelli termici. Il personale addetto allo scodellamento, opportunamente formato e dotato di guanti e mascherine, non verrebbe eliminato, ma continuerebbe a servire il pasto ai bambini in classe e in sicurezza.
Chiediamo al Ministero dell’Istruzione e dell’Ambiente che non si adotti la soluzione del lunch box con le monoporzioni, che non venga semplificato il pasto e che non si deroghi ai nuovi CAM.
Firma la petizione di Foodinsider.it con FOOD WATCHER e MenoPerPiù e segui su FB e IG: #salvalamensa #moNOporzioni: insieme salviamo la mensa!
Contatti:
Claudia Paltrinieri, mensescolastiche@foodinsider. it FB: mensescolastiche
*- WHO “COVID-19 and food safety: guidance for food businesses (OMS)
- Rapporto Istituto Superiore di Sanità COVID-19 n. 17 2020 Indicazioni ad interim sull’igiene degli alimenti durante l’epidemia da virus Sars Cov-2
- Decalogo Siti (Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica) per la riapertura bar, ristoranti e assimilabili.
- DOCUMENTO FAO, UNICEF, OMS, WFP( VEDI BOX 21 PAGINA 140 “The food industry should ensure that Food Safety Management Systems (FSMS) are installed based on the Hazard Analysis and Critical Control Point (HACCP) principles to manage food safety risks and prevent food contamination”)
- DOCUMENTO FAO, UNICEF, OMS, WFP( VEDI BOX 21 PAGINA 140 “The food industry should ensure that Food Safety Management Systems (FSMS) are installed based on the Hazard Analysis and Critical Control Point (HACCP) principles to manage food safety risks and prevent food contamination”)
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