Quotidiani e periodici continuano a ridurre gli introiti. Nel complesso registrano il -8,4%(-9,7% il solo comparto dei periodici) consolidando un trend negativo in atto già da diverso tempo. E’ quanto evidenzia il secondo osservatorio delle comunicazioni del 2019, pubblicato sul sito Agcom. Rispetto a marzo 2018 le copie giornaliere vendute (cartacee e digitali) dai principali editori registrano ad oggi una flessione del 9%, corrispondente a -2,6 milioni di copie. Se si considerano gli ultimi 4 anni, il calo si attesta a -31% (con le copie vendute che passano da -2,5 a -1,8 milioni).
Da marzo 2015 a marzo 2019, inoltre, si osserva un aumento dell’indice dei prezzi dell’editoria quotidiana di poco superiore al 10%, mentre quello relativo all’editoria periodica è assai più contenuto (+1,4%). “Su base annuale, la crescita dell’indice dei prezzi è pari al 4% per i quotidiani, mentre la pay tv mostra una leggera flessione dello 0,2%, un segnale dovuto forse alla progressiva diffusione delle offerte online” si legge nel report.
E’ proprio la componente Internet che, nel settore dei media, continua a crescere in modo inarrestabile (+22%). A fine 2018, le risorse complessive del settore dei media risultano in leggero aumento rispetto al 2017, attestandosi su di un valore complessivo di 15 miliardi di euro, proprio grazie alla crescita del web che bilancia la decrescita di altri comparti.
Si tratta di dati che ancora una volta confermano la necessita di un intervento urgente a tutela della professionalità dei giornalisti che lavorano nel mondo della carta stampa e dei media in generale.
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