lunedì 12 agosto 2019

E anche la Pesaro di Rossini è partita per la sua quarantesima avventura festivaliera con la benedizione della Aspesi, e gli svarioni del commentatore di Radio Tre

Come sempre, con la benedizione di Natalia Aspesi, presidente 'ad honorem' del festival pesarese, dalla finestra de 'La repubblica', è partita la 40° edizione del Rossini Opera Festival. Che ora non ha più al timone il fondatore Mariotti, ma un cantante ex agente, Palacio, che è stato anche agente di Michele Mariotti, direttore d'orchestra - ' bravo e carino', a detta della Aspesi  - che si è assunto l'incarico della inaugurale Semiramide.

La Aspesi, che ha visto l'opera alla anteprima, ci ha raccontato per filo e per segno come il regista Vick ha riformulato la vicenda. A, ad onor del vero anche Lei ha rischiato di perdersi, perchè rivedere e riscrivere una storia, già complicata di suo, è impresa che qualche volta può sfuggire di mano e far fare passi falsi.

 E la Aspesi, ha dovuto ammettere, tanta era la confusione in scena accentuata dalla attuazione della storia, che non pochi spettatori per questo sarebbero stati distratti dalla musica. Tanto per capire dove può portare una regia che stravolge tutto.

 Comunque la Aspesi, per nostra tranquillità, ci ha informato che la sera dell'anteprima,  a casa Tittarelli, aspettava i big invitati alla rappresentazione un dolce  gigante ( crème caramel, per la precisione, che rischiava di raffreddarsi) di 150 uova.

Poi al momento della diretta su Radio Tre, abbiamo av uto la solita sorpresa del degrado generale in cui versa anche Radio Rai, in settori come quello della musica in cui dovrebbe eccellere per professionalità e preparazione.

 L'Oreste che era al microfono da Pesaro per introdurre la diretta, sembrava arrivato nella sua postazione appena pochi minuti prima senza sapere nulla dell'opera che avrebbe dovuto presentare. Naturalmente, ma questo è il minimo,non aveva letto l'articolone della Aspesi, altrimenti avrebbe saputo della lunghezza dell'opera.

 E infatti quando ha detto che l'opera durava due ore e mezza - durata assai normale - è dovuto intervenire Palacio per correggerlo:  il primo atto dura due ore e mezza; l'opera complessivamente quattro ore e mezza, intervallo compreso.

 Poi ha continuato sulla strada della perfetta ignoranza. ha detto che la Semiramide si rappresentava in teatro, quando invece si trattava di un ben noto 'palasport' appena fuori città. Per finire con il racconto della storia dell'opera- che lui ha scelto 'sintetico' con imprecisioni IMPERDONABILI! 

 Alle nostre orecchie, questo nome - Oreste! - non risultava nuovo perchè egli fa parte della pianta stabile  di Radio Tre, da dove un'altra volta lo sentimmo intervistare un notissimo musicista che solo lui dimostrava di non conoscere affatto. 
   

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