Come ha dato il via all'edizione 2019 con una relazione sulla Semiramide inaugurale, diretta da Michele Mariotti ( 'bravo e carino') vista all'anteprima, senza dimenticare naturalmente di citare il party esclusivo dopo spettacolo in una nota villa di Pesaro, così ha chiuso l'edizione del festival con una intervista a Michele Mariotti. Chi? Natalia Aspesi, senza i cui interventi su Repubblica, di inizio e fine, il Rossini Opera Festival non potrebbe svolgersi.
Questa volta neanche una citazione del fondatore e padre nobile del festival, Gianfranco Mariotti il quale dopo quasi 40 anni da sovrintendente è andato in pensione, non 'sua sponte', diventando presidente onorario della manifestazione rossiniana. Ma... ma a posto del padre ora c'è il figlio che non è amministratore ( ma nell'amministrazione c'è rimasto un altro figlio, Giacomo, sì, ed anche una figlia, Alexia) bensì direttore, si chiama Michele e sta facendo una brillante carriera. Lo dice anche Foletto nel suo blog 'ACUTI', citato dalla Aspesi, dunque è vero!
La Aspesi ricorda, nel caso i suoi lettori lo avessero già dimenticato che Michele è giovane, 'bravo e carino' e lo intervista in lungo e largo, facendoci conoscere particolari della sua vita privata che a noi non interessano neanche un pò. Ha divorziato da sua moglie, il soprano Peretiatko, sposata solo otto anni fa - otto anni,sono lunghissimi - pare (speriamo di aver capito bene) - abbia legato con un'altra cantante, questa volta mezzosoprano, armena, protagonista 'en travesti' di Semiramide (la prossima volta potrebbe essere un contralto e poi, andando avanti negli anni e forse anche nei matrimoni, dello 'scapolo d'oro della musica italiana', come lo definisce Classic Voice che Aspesi cita, anche una tenora e poi una bassa - permetteteci di scherzare di fronte a tanta idiozia!) e potremmo continuare.
Intervista 'scema' al punto che, consapevole la stessa intervistatrice, all'ennesima domanda si sente obbligata a premettere: 'altra domanda scema'... (cara Aspesi, non bastavano già le precedenti?) e tocca il 'caso' Placido Domingo e di tanti musicisti di grande notorietà accusati di molestie. 'No, adesso non potrebbe più accadere, cose di altri tempi, adesso i rapporti fra musicisti sono improntati alla naturalezza'... ( Mariotti che dice? Se i molestati, uomini o donne, parlassero all'indomani della molestia, senza attendere anni o forse decenni, anche oggi verrebbero fuori tante storie di soprusi e ricatti!); poi le vacanze... ed anche il caso - nuovissimo per l'Italia, vero? - della politica o del 'potere' che mette bocca anche negli affari artistici (come nel caso fiorentino di Fabio Luisi). E qui il giovane Mariotti prende la palla al balzo per fare la sua predichetta finale, che purtroppo finisce con una banalità 'giovanilistica'. Lui dirige Verdi ma ama De Andrè ecc... ecc...
Repubblica titolando una intervista 'scema' ha titolato altrettanto 'scemo' : 'Sul podio con Verdi ma amo De Andrè' . Poi evidentemente qualcuno deve aver fatto notare agli 'spettacoli' del quotidiano che titolo più scemo non poteva darsi, ed alloro sul sito l'intervista è apparsa con un altro titolo, del tipo: Verdi, De Andrè tutto è musica' o qualcosa di simile che non ci va di andare a rileggere, per essere precisi nel riferirvelo..
Ci è bastata l'intervista.
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