Non voglio un teatro chiuso come una galera” – ha affermato il neo sovrintendente Sebastian Schwarz riguardo la cancellata del Teatro Regio di Torino, firmata dallo scultore Umberto Mastroianni.
Tra i primi a commentare la notizia c’è Valentino Castellani, sindaco di Torino nel 1994, quando la cancellata di bronzo venne posizionata all’ingresso del prestigioso teatro torinese.
L’ex primo cittadino ha spiegato che, 25 anni fa, l’atrio del Regio versava in una situazione di forte degrado. Skater e pattinatori sui graniti del teatro come fossero piste; scritte e graffiti sulle pareti. Per porre rimedio al problema Castellani e l’allora sovrintendente Elda Tessore decisero di ripulire l’area e di proteggerla.
Così, la Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, presieduta da Ludovico Passerin d’Entrèves, raccolse fondi privati per finanziare la realizzazione del disegno “Odissea Musicale”, che lo scultore Umberto Mastroianni aveva donato alla città di Torino.
La cancellata è costituita da pannelli scorrevoli lunghi ciascuno 12 metri e larghi 4. L’opera venne costruita dalle maestranze piemontesi con la tecnica della fusione.
“La città è un organismo che ha tanti punti di criticità e ogni scelta è figlia del proprio tempo, non so dire se oggi la rifarei – ha detto Castellani – Ma certamente ancora oggi rivendico la decisione di aver risposto a un problema di sicurezza e degrado con un’opera d’arte. Sicuramente vista adesso può dare l’idea di chiusura, esattamente come lo si può pensare della cancellata che c’è attorno ai giardini Sambuy davanti a Porta Nuova, ma nessuno ricorda più in che stato di abbandono erano prima.”
“Sarebbe interessante vedere cosa accadrebbe adesso se la cancellata non ci fosse – continua – Lo dico senza polemiche, sul serio: non c’è il caso di toglierla, se Schwarz vuole può tenerla aperta e vediamo che cosa succede”.
La decisione spetta al neo sovrintendente che si confronterà nelle prossime settimane con Palazzo Civico in merito alla questione.
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