venerdì 9 agosto 2019

Proviamo con il 'Nero', tanto peggio di quello che ha fatto che può fare ancora? Non possiamo ripetere l'errore che ha portato alla ribalta gli incapaci - se onesti a che serve? - Cinquestelle

 "Mi candido a Premier. Datemi pieni poteri". Ascoltando ciò che va dicendo in queste ultime ore Salvini, il 'Nero', forse soltanto il solito Papa Francesco ha reagito a dovere: mi par di sentire espressioni che l'ultima volta si sono sentite da Hitler.

 Ha ragione Papa Francesco. L'Italia non può  far finta di ritenere non gravissime quelle affermazioni,  e poi ripetere per la seconda volta, ed a distanza di un paio d'anni, il medesimo errore che fece alle ultime politiche con i Cinquestelle. Peggio di come stiamo - si sosteneva allora - i Cinquestelle non possono ridurci. Proviamo con loro. E i risultati si sono visti. Hanno ottenuto alle elezioni politiche ed alle comunali contemporanee una montagna di voti, e da soli ( nei Comuni) o fiancheggiati dal 'Nero' nel Paese, ci hanno gettati in una situazione peggiore di  tutte quelle che l'Italia  aveva prima che loro ottenessero la maggioranza assoluta e firmassero quello scellerato contratto che ora hanno stracciato. 

 Adesso il capitano coraggioso se la fa addosso per una serie di motivi e per farsi coraggio, chiede poteri e promette un mondo diverso. Gli Italiani ci cascheranno ancora?

Premetto che per quanto vicine siano le elezioni, in un paio di mesi, con molte cose che bollono in pentola, tutto può succedere. E i sondaggi di oggi potrebbero essere invalidati e capovolti in poche settimane.

Salvini ha pensato che attendere ancora un anno prima di rompere un matrimonio di interesse con i Cinquestelle voleva dire correre seri pericoli, quelli rappresentati dalla riduzione dei parlamentari,  a quelli  ancora più drammatici della legge  finanziaria con tutti gli annessi e connessi; la quale, per quanto miracolosa possa essere - come va promettendo il Ciarlatano - deve stare a certe regole; e del resto si è visto come nella precedente legge e nel documento di programmazione successivo,  sia il 'Nero' che Giggino abbiano dovuto mandare i loro ambasciatori a Bruxelles a chiedere  comprensione. Cosa pensava di fare il Nero?Anzi cosa temeva di dover fare a settembre? Deludere tutte le irreali aspettative dei suoi creduloni elettori che tutti definiscono  'non scemi'? Non poteva permetterlo, e dunque tutti a casa.

Quando si sente dire da tutti i politici in sella che 'gli italiani non sono scemi',  vien da ridere. perchè gli italiani sono scemi se stanno a sentire  ed a credere a tutte le mirabolanti promesse che il ciarlatano va facendo.


 Per evitare gli scogli, e gettare la maschera subito, meglio rompere finchè il vento dei consensi spira a suo favore.  Ed è quello che ha fatto. E gli iyaliani, che venivano per lui prima di ogni altra cosa? Al prossimo giro; anzi, raggiro!

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