Anche Salvini s'è prodotto nella difesa ad oltranza, e contro ogni evidenza, della incapace Raggi al governo della Capitale, da due anni, senza che nulla sia riuscita a fare, aggravandone ogni giorno problemi e emergenza.
Nei giorni scorsi, quel furbacchione, ha dichiarato testualmente: 'sono andato in giro per Roma, ma le buche non le ho viste'.
Mentre proprio ieri nella tappa conclusiva del Giro d'Italia, svoltasi a Roma, gli organizzatori hanno dovuto ridimensionare il circuito per non far correre troppi pericoli ai ciclisti, in relazione alla loro incolumità.
Dunque, pochi giorni dopo la passeggiata di Salvini in una Roma mendata delle buche, i nemici dei Cinquestelle avrebbero ridotto le strade nuovamente una groviera, per gettare fango sulla povera Raggi.
Che ieri sera, a poche ore dalla rinuncia di Giuseppe Conte, s'è materializzata a Fiumicino, a fianco di Di Maio e Di Battista per appoggiare la campagna elettorale comunale della pentastellata Velli, come portabandiera ed artefice del buongoverno nella Capitale.
Ma ciò accadeva proprio mentre alle tante emergenze romane (monnezza, buche, trasporti pubblici, verde, per parlare delle principali, ancora tutte irrisolte) una nuova si aggiungeva: la mancata manutenzione delle fontane della Città, dall'antichità nota come la 'Città delle acque'.
Turisti e romani, appena sbarcati a Roma, a Termini, possono ammirare la grande fontana dell'Esedra, la cui vasca, mai prima d'ora, è diventata un acquitrino, e l'acqua ha assunto colore giallo. Da mesi le fontane di Roma non hanno più manutenzione. In questo ultimo caso perché il bando per l'appalto della manutenzione conteneva errori ed è stato, di conseguenza, invalidato. Ora se ne dovrà fare un altro, e le fontane continueranno a presentarsi, anche le fontane, nello stato pietoso in cui le ha ridotte l'amministrazione Raggi.
I cittadini sono ancora convinti di voler affidare ai Ciquestelle ed anche alla Lega le sorti del Paese.
L'esempio romano non ha insegnato nulla?
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