Abbiamo rilevato nel post precedente come l'attuale dirigente del Teatro Regio di Torino, Alessandro Galoppini, incaricato dell'area artistica, sia contemporaneamente professore di ruolo nel Conservatorio cittadino. E così il doppio incarico, vietato ad un dipendente pubblico, viene regolarmente disatteso. E non è il primo caso e neppure il più grave.
Molti anni fa, quando Paolo Arcà venne chiamato da Roman Vlad a lavorare con lui - che non poteva essere troppo presente, come necessario, a causa del suo lavoro alla SIAE - alla Scala, raccontammo l'assurda analoga storia sulle pagine di Suono Hi-Fi, il noto mensile di Musica ed Alta fedeltà. Storia aggravata dal fatto che nonostante tutti sapessero che Paolo Arcà era 'dipendente della Scala', nella bacheca del Conservatorio dove lui era di ruolo, quello dell'Aquila, comparve firmato dal direttore, Sergio Prodigo, l'autorizzazione ad usufruire per mesi di un permesso per 'gravi motivi familiari'. Quegli stessi motivi famigliari falsi che non lo facevano star lontano dalla Scala.
Naturalmente non riuscimmo in quel caso a scacciare l'idea che la comune, ben nota, appartenenza alla massoneria sia di Arcà che del direttore del Conservatorio, avesse avuto un peso nel concedere quell'illegale permesso, per motivi ( famigliari) la cui falsità era nota a tutti compreso chi gli aveva concesso il permesso, dietro richiesta dell'interessato, facendo finta di credere a quanto richiesto.
Episodi analoghi, anche se di minore gravità, sono accaduti spesso, nonostante che per l'eventuale esercizio della libera professione ( che deve esser saltuaria e non tale da costituirsi come lavoro dipendente) ogni anno il professore di conservatorio come qualunque altro dipendente pubblico deve domandare autorizzazione al direttore dell'istituto. Il quale solitamente lo concede, quasi onorato dall'avere fra i docenti qualcuno che occupa incarichi di prestigio.
Seppure normalmente accordata tale autorizzazione, è anche accaduto che un professore di Conservatorio, direttore artistico di un teatro si sia visto richiedere dal Comune di residenza del teatro, la restituzione dei soldi percepiti negli anni dell'incarico, per evidente illiceità, anzi incompatibilità.
C'era un caso nel quale il doppio incarico non solo non dovesse considerarsi illecito ma essere incoraggiato anzi obbligato, quello dei professori di strumento che suonavano in orchestra. Perchè un insegnante di strumento che non suona abitualmente in orchestra il suo strumento, cosa è in grado di insegnare? E vi sono - chi non lo sa - in ogni istituto casi di insegnanti che non suonano il loro strumento da anni.
Bene quell'unico doppio incarico che avrebbe dovuto costituire la norma per professori di strumento in Conservatorio, quello fu proibito. Dai sindacati, benemeriti.
Mentre, invece, su ogni altro incarico artistico/amministrativo affidato a persone in vista, tacciono sia i direttori dei Conservatorio che i Ministeri di Frankestin e Fedelin.
Nessun commento:
Posta un commento