"Mi assumo io la responsabilità, William Graziosi è la persona giusta", così la sindaca Chiara Appendino ha esordito in Sala Rossa per spiegare cosa è successo nelle ultime settimane sul fronte del Teatro Regio. "Mi assumo la responsabilità di aver accelerato il processo. A ottobre in modo riservato insieme al sovrintendente Vergnano, dopo 19 anni, era maturata l'opinione condivisa di una sua uscita a giugno per iniziare un percorso di rinnovamento. L'equilibrio nel Teatro si è rotto nel 2014, nello scontro molto forte tra Vergnano e Noseda. All'epoca si decise di inserire una persona terza per mantenere gli equilibri. Quanto accaduto, il possibile disavanzo negativo di bilancio, ha cambiato lo scenario", sottolinea Appendino. E aggiunge: "Diventa indispensabile intervenire con una nuova programmazione e con chi si assuma la responsabilità del nuovo percorso che ha al primo punto la sfida dell'equilibrio del bilancio. E lo dico perchè quando questa amministrazione ha tagliato ha poi stabilizzato. Quello che ho fatto l'ho fatto solo nell'interesse del Teatro Regio, anche perchè l'elastico lo tiri, lo tiri, e poi si rompe". Quali sono le responsabilità per la sindaca Appendino? "La responsabilità è anche degli enti locali con il ritardo dei pagamenti, oltre alla devoluzione degli immobili negli scorsi anni al posto dei contributi, cosa che ha pesato parecchio, e nel 2015 e nel 2016 l'anticipazione delle quote triennali"
.
Quali sono le prime sfide del nuovo corso al Regio? "Prima sfida mettere in equilibrio l'ente. Non sono esperta di lirica. La sfida che noi abbiamo è poi nei confronti del pubblico. Negli ultimi anni la situazione di biglietteria e di cassa non è migliorata. La terza sfida garantire e mantenere competenze e le professionalità. Il tema che sarà condiviso dal nuovo sovrintendente, e dal responsabile dell'area artistica Galoppini, dai lavoratori e la grande sfida dell'equilibrio tra una gestione finanziaria corretta e una progarmmazione all'altezza del teatro. Ora lo sforzo è concentrato nel chiudere in pareggio il 2017 e il 2018. E questo lo facciamo nell'interesse del Teatro e di Torino".
Nessun commento:
Posta un commento