Si
sono appena concluse le prove di ammissione al primo corso di
qualificazione orchestrale del nostro Paese: una benefica ‘invasione’
di giovani strumentisti provenienti da tutta l’Italia e desiderosi
di far parte dell’Orchestra
Giovanile Italiana ha
occupato la Scuola, mentre numerosi docenti sono stati impegnati
nell’ascolto e nella valutazione delle competenze
tecnico-interpretative dei candidati.
I musicisti che hanno
ottenuto l’idoneità compongono adesso l’organico di una grande
orchestra sinfonica che si prepara al primo, emozionante appuntamento
del Concerto
di Capodanno 2023.
È un segnale forte di interesse verso l’Orchestra Giovanile Italiana, nata nel 1984 e ricca di una storia gloriosa, grazie all’efficacia formativa del progetto ed alla partecipazione dei più celebri musicisti in veste di direttori, solisti e docenti. L’OGI ha contribuito alla formazione di intere generazioni di musicisti oggi in attività nelle principali orchestre professionali del nostro Paese, e tuttora – nonostante il sorgere di molte iniziative ispirate a simili principi – mantiene intatto il suo appeal nell’immaginario dei giovani strumentisti.
Dal 2 al 5 gennaio, riprendendo uno dei principi formativi che aveva caratterizzato per tanto tempo il progetto, l’OGI si suddividerà in piccoli ensemble per una masterclass intensiva dedicata al repertorio cameristico e lavorerà con un team di docenti guidato dal Direttore artistico Alexander Lonquich e composto dai quattro archi del Quartetto Lyskamm (Cecilia Ziano, Franziska Schötensack, Francesca Piccioni e Giorgio Casati), Davide Sanson e Edoardo Rosadini.
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