lunedì 26 dicembre 2022

Chi vuole nuovo pubblico per la musica non può fare lo schizzinoso, come ha fatto Alberto Mattioli de 'La Stampa', a seguito degli applausi, troppi e quasi sempre fuori luogo, alla Scala per il 'Concerto di Natale'

 Ho appena letto un articolo di Alberto Mattioli su La Stampa che si lamenta di aver assistito al Concerto di Natale alla Scala,  dove ha registrato un 'eccesso di applausi', che è, per lui, la vera notizia della serata.

Diretto da un direttore che fa sempre 'bene, mai benissimo', come Pablo Heres-Casado e con un cast all'altezza che, invece, fa benissimo, come benissimo fa, a suo dire, anche coro e orchestra, sia nella Sinfonia n.94, 'La Sorpresa' di Haydn che nella  Missa in tempore belli.

Intanto mi chiedo come è possibile che un direttore non faccia benissimo, mentre solisti, coro e orchestra fanno, loro sì, benissimo. A dispetto del direttore?  Capisco che è ancora più sorprendente il caso di un concerto andato non troppo bene, mentre il direttore dal podio, ha diretto 'da par suo', cioè benissimo, come  mi è anche capitato di leggere qualche volta.  Ma queste sono le anomalie della critica musicale.

Motivo dello scandalo, cui ha gridato Mattioli - che di teatri e sale da concerto ne ha frequentate, nel corso della sua carriera, a  decine di migliaia, perchè, come ha scritto in un suo libro, per lui non c'è giorno senza musica' dal vivo - è l'applauso fuori posto del pubblico, fra un tempo e l'altro della sinfonia, come anche fra un brano e l'altro della Messa haydniane alla Scala.

 Anche a me è capitato tante volte, durante un concerto - non all'opera, dove invece l'applauso dopo una prestazione particolarmente importante ed impegnativa di un cantante è prassi inveterata, anche se si ferma la rappresentazione; e se non c'è, vuol dire che il pubblico non ha gradito o che l'interprete ha deluso le aspettative - di assistere ad applausi fuori luogo e ripetuti,  che rappresentano il segno evidente che  quella sera c'era pubblico nuovo in sala.

Allora, caro Mattioli, o dobbiamo  cercare nuovo pubblico, passando sopra il fatto che applauda  in  una sinfonia anche fra un tempo e l'altro, oppure teniamoci il pubblico di sempre che applaude solo quando c'è da applaudire, ma che va sempre più invecchiandosi e diminuendo.

 Se, come immagino abbia fatto anche tu, zittiamo il pubblico che per la prima volta mette piede in una sala da concerto, quando applaude fuori luogo, allora - e questo lo puoi capire anche tu - quel pubblico nuovo non entrerà mai più in una sala da concerto.

 Allora decidi cosa ti interessa di più. Io, se questo può esserti di esempio, non ho mai puntato il dito contro chi applaudiva fuori luogo e mai e poi mai ho zittito il 'neofita' musicale,  se applaudiva quando non doveva. 

Per me quell'applauso fuori luogo era il segno tangibile e benedetto che gente nuova quella sera era venuta al concerto. Mille di quelle sere!

P.S.

 Forse che a Mattioli non andava giù che buona parte del pubblico fosse invitata da un noto brand del lusso che sponsorizzava il concerto (Rolex)? 

Che avrebbe scritto allora, Mattioli, se avesse assistito, a Bologna, al Concerto diretto da Muti, interamente pagato da Illumia che aveva acquistato tutti i biglietti e li aveva offerti gratuitamente ai cittadini bolognesi? 

Vorrebbe cacciare da teatri  e sale da concerto anche gli sponsor che tante volte rendono possibili certi eventi? Chiarisca anche questo.

Quanto poi al direttore, faccio notare che il direttore,  scarso secondo Mattioli , è stato premiato - per quel che valgono i premi - come migliore 'direttore dell'anno' nel 2021; e  l'anno prossimo è atteso ancora alla Scala e a Bayreuth (Parsifal).


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