Un lavoro durato mesi quello per riportare in Italia il Rubens perduto. Il dipinto «Cristo risorto appare alla Madre», solo recentemente attribuito con certezza al maestro del Barocco è stato esposto per la prima volta al pubblico a ottobre nell’ambito della mostra «Rubens a Genova» a Palazzo Ducale. Da questa mattina l’accesso alla sala dove si trova il dipinto è sbarrato da alcuni pannelli. «L’opera non è più disponibile in mostra» si legge su un cartello. Il quadro è stato sequestrato dai carabinieri del nucleo Tutela patrimonio culturale della Liguria su disposizione della Procura che ha anche indagato quattro persone per illecita esportazione di opere culturali e riciclaggio.
Il quadro, datato 1612-1616, raffigura il Cristo risorto davanti a due figure femminili, entrambe corrispondenti alla Madonna, una delle quali emersa in seguito a una radiografia e un restauro ancora da ultimare. L’opera, fino a poco tempo fa attribuita genericamente alla scuola fiamminga, almeno dall’inizio del 1800 è di proprietà della famiglia nobiliare genovese dei Cambiaso. Il quadro è rimasto fino ai primi anni Duemila in uno dei palazzi dei Rolli di proprietà della famiglia.
Acquistato per 300mila euro da un collezionista privato nel 2012, da allora si trovava a Praga. Le indagini coordinate dal pm Eugenia Menichetti e dal procuratore aggiunto Paolo D’Ovidio sono concentrate sul valore dell’opera, lievitata tra un passaggio di proprietà e l’altro, fino a essere assicurata per 4 milioni di euro, e sul sistema utilizzato dai mercanti d’arte per esportarla all’estero. In particolare, sull’attestato di libera circolazione relativo al quadro, rilasciato dall’ufficio esportazione di Pisa, che sarebbe stato ottenuto grazie a false dichiarazioni e omissioni.
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