La premier, Giorgia Meloni, presidente (al maschile) del Consiglio, parecchio indisposta queste ultime settimane, ed anche poche ore fa a ridosso dell'approvazione della Legge di Bilancio, che fatica ad approdare in Parlamento, anche per effetto dei 'bastoni fra le ruote' messigli perfino dalla Ragioneria Generale dello Stato, con i famosi 44 rilievi alla manovra stessa, in procinto di partire per l'Iraq, si è rivolta agli italiani dal pulpito di Bruno Vespa: " la mia unica preoccupazione è non deludere gli italiani; farò sempre quello che occorre fare... non prenderò il MES, ma lo firmerò col sangue che sgorgherà dal taglio delle vene che vado a praticarmi.. provate, fratelli d'Italia, a spegnere per un'ora le luci di casa e così capite quel che stanno vivendo gli Ucraini... Gli italiani non si aspettano miracoli..."
Uno però Lei ce lo deve spiegare, Lei diplomata, a 29 anni entra in Parlamento da cui non è mai più uscita, ed ora che ne ha 45...deve spiegarci come ha fatto a sopravvivere in questi 16 anni di incarichi parlamentari con quel misero stipendio di appena 15.000 Euro mensili. Che moltiplicati per 12 (i mesi dell'anno) e poi per 16 (gli anni da Parlamentare) fa all'incirca quasi 3.000.000 di Euro. Molto meglio, certamente, se la passava, quando da studentessa per mantenersi ha fatto la baby sitter. Quelli sì che erano bei tempi.
Anche il Vice premier Matteo Salvini, venditore di fumo di professione, e spaccone per natura, in queste ultime settimane, ha incoraggiato gli italiani a "imparare un mestiere e ad accettare il lavoro che in Italia c'è", se non altro quello lasciato libero da lui.
Salvini, diplomato (maturità classica), supera per anni a basso stipendio, da Parlamentare, perfino la premier, perchè è da quando aveva 31 anni - ed oggi ne ha quasi 50 - che vive con appena 15.000 Euro circa al mese. Lui stenta, ma a differenza della Meloni, non può rimpiangere i bei tempi della gioventù, quando neanche allora ha svolto un lavoro qualunque.
L'avvocato Francesco Lollobrigida, cognato di Giorgia Meloni, laureato in Giurisprudenza, 50 anni, da 16 anni a questa parte, e dunque da quando ne aveva 34, ha fatto attività prima in Regione e poi in Parlamento - lui e molti altri chiariscono: ho svolto lavoro politico' - in punta di diritto ha sottolineato: " agli italiani che lamentano che in Italia il lavoro non c'è, dico il contrario: in Italia il lavoro c'è. Facciano ad esempio, se hanno davvero voglia di lavorare, i lavori che oggi fanno gli emigranti, sempre in tiro e, in molti, perennemente abbronzati al sole". Lui da 16 anni deve vedersela con la paga da fame che gli procura il lavoro politico, che si svolge però sempre al chiuso e per questo deve ricorrere alle lampade abbronzanti, per mascherare la fatica. E sono spese.
E poi c'è Francesco Durigon, ragioniere, già sindacalista UGL dopo una parentesi di lavoro alla Pfizer, esperto in materia di lavoro parlamentare, anzi sottosegretario, ha invitato gli italiani, anche giovani e neo laureati: "a non disdegnare un lavoro da cameriere, tutti i lavori hanno una loro dignità". A lui, che come i suoi compagni di lavoro sottopagato vive quasi di stenti, è stato proposto di fare il ragioniere, professione per la quale avrebbe un diploma. La sua risposta è stata NO, voglio continuare a sacrificarmi per il mio paese. Troppo bello sarebbe accettare un lavoro ben retribuito e non tanto faticoso, come quello del ragioniere.
Andrea Cangini, giornalista, parlamentare di Forza Italia, ha inviato al ministro Valditara dell'Istruzione, una lunga relazione del Senato che il ministro ha utilizzato alla lettera, per 'CONSIGLIARE'- 'noi non vietiamo nulla!- agli studenti di non utilizzare lo smartphone a scuola. La relazione si conclude con una frase che la riassume: " LO smartphone è come la cocaina e gli studenti italiani sono decerebrati"- quelli naturalmente che ne fanno uso, un uso smodato. che poi sono la maggioranza. La prossima relazione riguarderà i 'decerebrati' parlamentari, con o senza uso dello smartphone, che sono molti, la quasi totalità.
L'argomento 'compenso' agli eletti in Parlamento che negli ultimi mesi era diventato il cavalo di battaglia del presidente Cinquestelle, Giuseppe Conte, e cioè " troppo comodo per i Parlamentari parlare delle pensioni da 500,00 Euro al mese, loro che 500,00 Euro li prendono al giorno per 365 giorni l'anno", ora è stato abbandonato, da quando anche lui (che comunque da avvocato guadagnava molto bene) è stato eletto in Parlamento.
Sugli ormai famosi 15.000,00 Euro circa al mese è intervenuto, nel salotto tv di Lilli Gruber, il notista del Corriere della Sera, Beppe Severgnini, per dare una mano ai parlamentari che lamentano che con 15.000,00 Euro circa al mese non si fa una vita da nababbi, anche se con un pò di attenzione, si riesce ad evitare quella 'di stenti'.
"Con 15.000,00 Euro circa al mese non è che ti arricchisci", ha sostenuto il giornalista del Corriere, per giustificare i parlamentari, in carica o ex, i quali, per arrotondare e per non condurre un vita grama, accettano qualche valigetta di soldi, specie sotto le feste, per mettere qualche regalino sotto l'albero.
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