giovedì 29 dicembre 2022

La pianista Valentina Lisitsa e il ballerino Sergei Polunin non devono esibirsi in Italia e, in generale , in Occidente. La guerra scatenata da Putin è un grande tragedia che nessuna musica potrà mai alleviare

 C'è ancora chi si meraviglia delle dure posizioni assunte in Occidente nei confronti di artisti russi che si sono dichiarati, in un modo o nell'altro, dalla parte di Putin e, per questo non hanno mai voluto condannare apertamente la guerra in Ucraina che tante morti e distruzioni ha procurato e continua a procurare.

 I sostenitori di questi opportunisti tirano in ballo la 'neutralità dell'arte'. Non è così.

 Una pianista che suona nella Mariupol occupata dai russi,  davanti ai soldati dell'esercito occupante è chiaramente a favore di Putin  e della guerra. Lei, parliamo di Lisitsa, che è anche ucraina per nascita. IN occidente e in nessuna altra parte del mondo, eccetto la Russia, non dovrebbe più suonare. E neanche al Teatro La Fenice. Perchè dunque meravigliarsi?

 La pianista ha prontamente risposto all'annullamento del concerto: non suonerò più in futuro alla Fenice. Ci dispiace, ma a noi restano comunque Beethoven,  Chopin e Rachmaninov... Se avesse usato altrettanta prontezza e sollecitudine nel ripudiare la guerra e condannare il suo fautore, Putin, naturalmente convinta, si sarebbe evitate tutte queste accuse. Vien da concludere che neppure a distanza di quasi un anno dall'inizio dell'invasione, Lei, ucraina di nascita  ma che vive negli Usa, se la sente di condannare Putin, l'assassino, e la sua guerra. E allora, l'Occidente condanna Lei.

 Come meravigliarsi anche del famoso, stravagante ballerino e coreografo Sergei Polunin, il cui spettacolo di danza agli Arcimboldi di Milano è stato cancellato, 'rinviato' si è detto per non infierire.

 Con quale faccia un ballerino che ha tatuato sul petto il volto dell'assassino russo, che lui ha definito 'la mia luce' - Putin, naturalmente - essere invitato in Italia?

Chi sostiene la tesi conciliante dell'arte estranea alle  tensioni sociali, si fermi per un attimo a  considerare che cosa sta facendo quell'assassino di Putin, con il suo esercito e le bombe in Ucraina da quassi un anno, e che neanche a Natale  ha fermato la distruzione. Vada Polunin a giustificare se stesso e Putin  in Ucraina, sua patria d'origine, davanti a persone, milioni di persone, che non hanno acqua elettricità e vivono in un paese ridotto in parte in macerie.  E' evidente che lui non ci andrà. 

 Intanto ha detto che nel giro di un paio d'anni, tanto è necessario, 'ripulirà' il suo corpo di quelle schifezze che si è fatto tatuare: tutte facce di Putin. Chissà che ne frattempo non se lo tolga davvero anche dalla testa e con danni la sua sporca guerra. Senza dimenticare che  ha danzato per raccogliere fondi da destinare all'esercito russo  dell'invasore Putin. Che altro avrebbe dovuto fare per beccarsi il calcio inc... che il civile Occidente ha deciso di sferrargli?

Dovremmo, dimenticando tutto (impossibile oltre che disumano dimenticare)  accogliere Polunin? Non se ne parla.  


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