Obbligati ad andare a scuola in zone ai limiti delle aree temporaneamente di combattimento. A denunciare attraverso Telegram il comportamento senza scrupoli adottato dai russi nei confronti dei bambini ucraini in zone a rischio è la commissaria per i diritti umani del Parlamento Ucraino Lyudmila Denisova, spiegando che in questo modo "i bambini diventano ostaggi e scudi umani per le truppe dell'aggressore russo".
Durante il monitoraggio dei social network degli occupanti, è emerso che nella città temporaneamente occupata di Volnovakha, nella regione di Donetsk, dall'11 aprile gli occupanti russi stanno obbligando i bambini ad andare nelle scuole. Probabilmente queste azioni sono finalizzate a complicare l'operazione per la liberazione delle città e per possibili provocazioni con le vittime al fine di screditare e accusare la parte ucraina.
Sul suo canale Telegram la commissaria per i diritti umani del Parlamento ucraino comunica inoltre che il numero di bambini uccisi in Ucraina dall'inizio dell'invasione russa sale a 183.
Ad oggi, "secondo il Registro unificato delle indagini preliminari, dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, - scrive Lyudmila Denisova- 183 bambini sono morti e 342 sono stati feriti".
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