Il 2 giugno, festa della Repubblica, Riccardo Muti e l'orchestra Luigi Cherubini saranno al Petruzzelli per il primo di tre concerti in presenza il 2, 3 e 4 giugno (inizio alle 19). Non poteva esserci miglior modo per onorare questa giornata che rappresenta nella sua essenza istituzionale il giorno delle libertà e dei diritti per il nostro paese. Nello stesso tempo l'occasione è grandiosa per sancire al meglio la ripresa della vita musicale al Petruzzelli dopo il lungo periodo di chiusura.
Muti, reduce da una trionfale tournée con la Filarmonica di Vienna appena conclusasi alla Scala (con una colorata e vivace appendice di cronaca), torna al Petruzzelli ancora una volta con la sua creatura sinfonica, i giovani della Cherubini, realtà da lui stesso fondata nel 2004 e intitolata a uno dei massimi compositori italiani a vocazione europea (fu a lungo direttore del Conservatorio di Parigi), per sottolineare la visione europea della musica e della cultura.
L'orchestra è composta da giovani tutti sotto i trent'anni, provenienti da ogni regione italiana e selezionati attraverso centinaia di audizioni da una commissione costituita dalle prime parti di prestigiose orchestre europee e presieduta dallo stesso Muti. Il concerto di Muti e la Cherubini era stato annunciato nel cartellone 2020 del Petruzzelli, poi cancellato dalla pandemia. Resta confermato il programma, con la Sinfonia n. 3 in re maggiore di Schubert e un capolavoro tanto celebre quanto appassionato qual è la Sinfonia n. 9 di Dvorak...
Per i biglietti sarà data priorità ai sostenitori che hanno rinunciato al voucher e ai rimborsi degli spettacoli cancellati. Dal 17 maggio sarà consentita la vendita online agli abbonati alla stagione 2020, dal 24 la vendita sarà estesa a tutti attraverso il circuito vivaticket. Per la vendita al botteghino è necessario prenotarsi telefonicamente (080.975.28.10). Biglietti da 15 a 50 euro.
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Alla Scala non consentono a Muti di riaprire il teatro al pubblico, con il concerto dei Wiener? e lui lo fa al Petruzzelli; a Napoli, teatro San Carlo, non gli fanno dirigere Mozart? e lui va a Torino a dirigere un'opera con la regia di sua figlia Chiara, che ormai è la sua ombra 'teatrale', con l'Orchestra del teatro. E mentre è certo che non dirigerà mai più al Teatro dell'opera che lo dà come suo 'direttore onorario a vita', con la sua 'Cherubini' va su e giù per l'Italia. Ora che non può ancora volare a Chicago.
E quando dirige un'orchestra italiana che non sia la Cherubini, immancabile il ritornello: ma che bella orchestra, la migliore, non immaginavo... ma allora perchè non fa il bis fra uno, due o tre mesi?
Non sarebbe ora di finirla con questo giochino orami chiaro ma stantio? ( P.A.)
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