giovedì 9 aprile 2015

Opera di Roma modello Auditorium. Fuortes in preda ad una crisi di identità. Abbagnato direttrice del ballo. Confermato Vlad. Arriva Battistelli.

Non era poi così difficile immaginare, conoscendo l'orizzonte culturale del neo sovrintendente Carlo Fuortes, che, sbarcato  all'Opera di Roma, con l'unica esperienza di 'affittacamere di lusso' all'Auditorium, trasferisse tale modello nel teatro d'opera della capitale. L'abbiamo scritto un mese fa e  puntualmente s'è verificato, allorchè, d'accordo con la sua 'spalla' Marino, e anche con il consiglio di indirizzo di vacanzieri in gita premio nel mondo dell'opera, ha fatto sbarcare la ballerina 'della Roma', Abbagnato, a dirigere il corpo di ballo, lei che è certamente una notissima ballerina, che ha partecipato ad 'Amici' della De Filippi nel 2013, ma  non ha mai diretto un corpo di ballo, ma che ha promesso che  farà di tutto per onorare il nuovo prestigioso incarico, compatibilmente con gli impegni già sottoscritti, compresi quelli familiari - è mamma di due bambini piccoli - come ha letteralmente dichiarato. Nessun commento ulteriore, le perplessità, non solo nostre, sono state da tempo espresse.
 Le altre nomine, ancor più di quella della Abbagnato, fanno capire con chiarezza in quale confusione sia il sovrintendente, il quale conferma alla direzione artistica Alessio Vlad, 'compositore' scrive l'Opera di Roma, esagerando nel credito, perchè si occupi della programmazione operistica (come a dire che gli errori della precedente gestione vanno tutti imputati a De Martino e Muti; nessuno, mai, a Vlad che ha bene operato e va riconfermato) -  e mettendogli al fianco Giorgio Battistelli, che in veste di consigliere dell'Opera nei mesi scorsi non ha certo brillato, il quale avrà come incarico quello dei 'progetti relativi ai linguaggi contemporanei e alla musica sinfonica'  che nel comunicato ufficiale, del quale non v'è traccia nel sito del teatro, così è definito " coordinerà i programmi sul teatro e i linguaggi contemporanei e sulla musica sinfonica".
 Forse occorreva mandare a casa Vlad - ma non si poteva fare con uno che ha spalle tanto forti da resistere a tutte i risultati negativi delle sue direzioni artistiche, a dispetto degli appoggi mediatici eccessivi ed immeritati - e metterci Battistelli, il quale NOTORIAMENTE di melodramma capisce assai poco, sebbene si dedichi prevalentemente al teatro musicale nella sua attività di compositore, qual egli è, a differenza di Vlad - compositore della domenica, e da film, per gli amici - per consolarlo della sconfitta a Santa Cecilia. La volontà di  consolarlo, premiandolo da parte del sindaco e  di Fuortes  l'ha legato all'Opera di Roma, affidandogli la programmazione relativa al teatro musicale contemporaneo ed la programmazione sinfonica.
 Perchè, come ha spiegato Fuortes, gongolante di incompetenza, l'opera non può essere solo la grande tradizione ma deve pensare al futuro ed anche all'oggi. Ed a tutto questo dovrà pensare Battistelli, che ora ha da risolvere  alcuni altri problemi connessi al nuovo incarico.
 A tale proposito, Battistelli ha subito dichiarato che la sua presenza nel consiglio di amministrazione dell'Accademia di Santa Cecilia è compatibilissima con il suo nuovo incarico. Come lo sarà anche, se tanto mi dà tanto, anche con quello di Presidente della Società di concerti Barattelli dell'Aquila e con la direzione artistica dell'Orchestra della Toscana.
 Un compositore ancora in cerca di identità che si distrae volutamente dall'unico mestiere che gli riesce ancora bene di  fare, il compositore, per correre dietro ad incarichi che affermeranno il suo potere ma lo distoglieranno da quel suo mestiere e forse gli procureranno anche noie. Che, in questo caso, s'è cercato. Non più tardi della fine dell'anno scorso, un brano di qualche minuto appena, dal significativo titolo 'EXPO', promesso alla Fenice per il Concerto di Capodanno non l'ha consegnato,' per mancanza di tempo' - se le nostre informazioni sono esatte. E adesso che ha anche nuovi incarichi che farà?
 Anche  la precedente esperienza di direttore artistico all'Arena di Verona, che egli voleva far diventare una sorta di 'biennale musica del teatro musicale', brevissima, avrebbe dovuto insegnargli qualcosa, che invece non gli ha insegnato.
 E, infine un voltafaccia che certamente non gli fa onore. Ha promesso, nell'agosto scorso, ai suoi concittadini di Albano di candidarsi a sindaco della cittadina, perchè- dichiarò- è giunto il momento di impegnarsi socialmente'. Impegno neppure cominciato e promessa che ora si rimangerà, beccandosi gli insulti che si merita.


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