sabato 25 aprile 2015

Il 'Questionario' di Proust adattato, per la musica, all'italiana ignoranza

Quali sono i compositori preferiti? si chiedeva Marcel Proust nel suo celebre questionario? E si rispondeva: 'Beethoven, Wagner, Schumann' - tanto per farci sapere dei suoi tesori musicali.
 Nelle infinite sue  declinazioni e riduzioni o traduzioni, quel questionario sembra talora non più quello da cui dichiara di discendere, o al quale dice che si ispira. Specie per la musica. E specie se rivolto agli italiani, peggio se colti.
 Non puoi chiedere ad un italiano, sia egli uno scienziato o uno studioso di scienze storiche od un giornalista o chiunque altro, qual è ' il suo 'compositore' preferito. Forse non ha mai sentito dire che il musicista 'COMPONE' musica, termine più tecnico del generico 'SCRIVE' musica, alla grande maggioranza più familiare.
 Inutile poi sarebbe chiedere 'qual è la musica preferita'. Inutile perché la stragrande maggioranza degli italiani risponderebbe con la sua canzone preferita. Per la stragrande maggioranza degli italiani, senza distinzione di censo o di cultura, la musica è la canzone. Semplicemente perché altra musica non conosce e nulla fa chi dovrebbe per fargliela conoscere. Inutile nasconderselo, questa è la situazione.
 Tanto vale allora rendere la domanda ancora più precisa: 'qual è la canzone preferita'. la domanda è chiara e la risposta arriva senza pensarci.
 'Sette' del 'Corriere della Sera', da tempo  pubblica una curiosa rubrichetta che dimostra alla perfezione quello che stiamo dicendo. Il titolo è 'le liste degli altri', dove la lista non è quella della spesa, s'intende, ma quella della musica.
Immancabilmente dieci su dieci sono canzoni, e tutte indicate da personalità che in altri campi fanno faville. Come ad esempio ha fatto questa settimana Uolter Veltroni. Anche lui, per non smentire la nostra buona fama cita 9 canzoni su 10. Una sola non è una canzone,  per far vedere - come gli hanno suggerito di dire - che quando è stato inaugurato l'Auditorium, poco più di dieci anni fa, tredici per l'esattezza, e lui era sindaco di Roma,  è rimasto inchiodato alla sua poltrona a sentir musica dalla mattina alla sera. In ricordo di quella traumatica esperienza ci ha messo dentro, unica eccezione , l'Adagietto dalla 'Quinta Sinfonia' di Gustav Mahler.
 Nelle varie interviste, anche quando si trattano argomenti pesanti, corre l'obbligo all'intervistatore di domandare all'intervistato:  la canzone, il film, il libro, preferiti.
 Salvo il caso in cui dall'intervistato, straniero - come  Serge Latouche, l'intervistatore Vittorio Zincone, si sente rispondere: ma quale canzone? 'L'opera' preferita: 'Le nozze di Figaro' di Wolfgang Amadeus Mozart.  Zincone rimane di stucco, ed incassa in silenzio.
Tornato in redazione riflette sulla risposta di Latouche, ed ipotizza che se ponesse domani la domanda: 'qual è l'opera preferita', si sentirebbe forse  rispondere 'il traforo del Monte Bianco', mentre per i libri e i film le risposte sarebbero pertinenti.  Ed allora, per il futuro,  ripiega sulla versione più adatta agli italiani: qual è la canzone preferita?

2 commenti:

  1. 1)Milonga del angel – Piazzolla
    2) Andante trio op.100 – Schubert
    3) Variazioni Goldberg – Bach
    4) Smile – Chaplin
    5) Caminito – Gardel
    6) Father and son – Georgiu/Stevens/Yussuf
    7) L'hymne à l'amour – Piaf-Monnot
    8) Preude suite BWV1007 – Bach
    9) Round midnight – Monk
    10) From the beginnig - Lake

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  2. i commenti che smentiscono una nostra convinzione ci fanno ancora più piacere.

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