La profonda Natalia Aspesi che interroga il compositore laziale, alla viglia della sua 'soffocante ' opera alla Scala, dal titolo CO2, non si esime dal sottolineare lo sguardo accattivante ed il ricciolo ribelle del musicista che abita i sogni delle signore, e al quale la Scala commissionò secoli fa un'opera da destinare all'Expo, in linea con le finalità della esposizione milanese, che sono principalmente quelle di trovare il modo per non far morire il pianeta. E lui, buono buono, il modo l' ha trovato: l' ennesimo film cui aggrapparsi - la Aspesi precisa: sceneggiatura, non film - che è poi quello scaturito da un noto libro denuncia di Al Gore.
In questa nuova opera, da film, di Battistelli, non manca proprio nulla; sembra una di quelle saghe che partono da Dio creatore ed arrivano ai prodotti OGM ed alle piogge acide. Dentro c'è di tutto, da Adamo che si fuma il cervello, ad Eva che si accoda e via dicendo. E per farlo sembrare il più possibile mondiale, come mondiale è il problema, ed anche in previsione di possibili ed auspicabili sbarchi esteri, Battistelli ha fatto parlare tutte le lingue del mondo, ha chiamato cantanti di colore ( Adamo ed Eva sono cantanti africani) e direttore regista e scenografo e costumista, li ha cercati, d'intesa con la Scala, sui mercati esteri. L'Italia li ospita.
Poi la Aspesi , come solitamente fa un giornalista che non è del settore - che altro si vuole da Lei - al primo incontro di una personalità, si dilunga sulla grande carriera, cita direttori e registi che hanno lavorato con lui e per lui - ci sono inesattezze, ma non rilevanti - per approdare infine ad 'Experimentum mundi', frutto di invenzione sublime, anche musicale, che Battistelli non ha più ritrovato nelle sue ormai numerosissime escursioni teatrali, per le quali preferisce battere la solita facile strada dell'appoggio a film famosi, e del teatro accompagnato da musica: il melologo, trito e ritrito, assai frequentato da compositori in cerca di identità.
La presentazione fra i clamori della Scala della sua nuova opera servirà a consolare Battistelli delle recenti sconfitte, dalla non elezione a sovrintendente di santa Cecilia, alla direzione artistica, con badante, all'Opera di Roma, ed a quella sconfitta che più gli duole oggi, e cioè la mancata registrazione della sua opera da parte di Rai 5, dove un tempo spadroneggiava il suo amico-nemico dall'Ongaro.
Ciò che invece l'intervista fornisce come notizia, l'unica, è che Battistelli non ha rinunciato a presentarsi come candidato sindaco alle prossime elezioni comunali del suo borgo natio, Albano laziale.
A questo punto cominciamo a temere per lui: direttore artistico dell'Opera di Roma, seppure con badante; consigliere di Santa Cecilia, direttore artistico dell'Orchestra Toscana di Firenze, presidente della Società Barattelli dell'Aquila ecc... ce la farà il nostro eroe? L'elezione a sindaco di Albano laziale, ben venga, se gli consiglierà di mollare qualche poltrona.
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