sabato 4 aprile 2015

Roma in movimento. Dal Teatro dell'Opera, dove dovrebbe planare la Abbagnato, a Musica per Roma dove la candidatura di Sturmtruppen è definitivamente tramontata

 La candidatura di Sturmtruppen, della premiata Compagnia 'Veltroni & Bettini', proposto da tempo come Amministratore delegato di Musica per Roma che è ancora di Fuortes, è definitivamente caduta. E non perchè sia stata scartata dalla commissione che esaminerà le candidature a tale incarico - sono molte decine, dopo la chiamata  internazionale di Marino i cui termini  sono fissati al 12 aprile, giorno in cui per santa coincidenza dovrebbe essere pubblicata la bolla papale che indice l'Anno santo della Misecordia - e neppure perchè lanciata  da Fuortes, senza consultarsi con nessuno, ma subito stoppata da Marino che agli occhi della pubblica opinione vuole sempre e comunque apparire come colui che comanda ed ha l'ultima parola su ogni decisione,  semplicemente perchè, su consiglio della premiata Compagnia romana, di cui sopra e tuttora in piena  attività di potere,  per togliere le castagne dal fuoco a Marino e Fuortes,  Sturmtruppen - all'anagrafe Van Straten -  è stato nominato  alla direzione dell'Istituto di Cultura italiano di New York, con la doppia benedizione di Franceschini e del Ministro degli esteri, Gentiloni. Un incarico prestigioso, ben remunerato, degno di un cavallo di razza di una premiata Compagnia ippica, come resta comunque quella gestita dalla coppia 'Veltroni ( il missionario poeta) -Bettini (il burattinaio).
 A Musica per Roma arriverà, a fine aprile, un nuovo amministratore, che quasi certamente non verrà scelto fra quelli che hanno presentato la loro candidatura, perché in quasi tutti i bandi in circolazione, questi mesi in Italia, figura una postilla che recita: l'amministrazione si riserva di nominare  anche qualcuno non compreso nell'elenco dei candidati. Dal che si deduce che quasi sempre si tratta di bandi-farsa, salvo che chi li ha banditi non abbia spinto a parteciparvi colui che ha in testa di nominare.  Per finta regolarità.
 All'Opera di Roma, invece, dove grandi manovre nei posti principali erano annunciate, sembra che non accadrà nulla di importante e tutto viene rimandato, perchè Fuortes, d'accordo con il Campidoglio ( da dove si vede che  ciechi e sordi si danno sempre una mano nel creare disastri), intende prorogare gli incarichi di Alessio Vlad (il direttore artistico messo lì da Muti, con il consenso della disastrosa coppia De Martino- Alemanno, e che tutto il mondo invidia a Roma!) e di Roberto Gabbiani, ottimo direttore del coro che non c'è motivo per cambiarlo, e almeno su questo siamo d'accordo.
Arriverà invece come direttrice del ballo, esordiente in tale ruolo, l'avvenente Eleonora Abbagnato, per la cui nomina sembra che gli amministratori abbiano scambiato l'Opera 'di Roma' con l'Opera 'della Roma'. Ricordiamo molto bene le critiche rivolte al precedente direttore, Misha, al momento della sua nomina,  perchè ritenuto non abbastanza competente nella gestione del corpo di ballo di un grande teatro, nonostante egli fosse provetto ballerino ed anche coreografo. Ma Fuortes e Marino vogliono innovare e con lei l'innovazione è sicura.
 Si promette, infine, la nomina di un direttore musicale, in attesa del ritorno di Muti, che mai più tornerà. E per questo nuovo ruolo si può essere certi che sarà usata la stessa avventatezza dimostrata nella nomina della Abbagnato. E del resto qualche nome di pura follia Marino aveva fatto già circolare. Dio salvi l'Opera di Roma

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