lunedì 6 aprile 2015

Doppio guanto di sfida per l'Accademia di Santa Cecilia.

Nessuno si meravigli della attenzione che riserviamo alle istituzioni romane, per la ragione che potrebbe apparire eccessiva. Semplicemente conosciamo meglio i nostri polli -  detto senza nessuna intenzione denigratoria - e perciò non tolleriamo che ci facciano fessi, come riescono a fare con molti altri.
 All'annuncio della prossima stagione, qualche giorno fa, il gran timoniere dell'Accademia ha accennato alla presenza di italiani nel nuovo cartellone, per rispondere alle richieste che noi per primi, da anni e con insistenza, rivolgiamo alla dirigenza dell'Accademia.
 Nella prossima stagione ci saranno parecchi italiani, ha affermato il timoniere. FALSO, almeno per la stagione sinfonica dove non figura neanche un direttore italiano, mentre vediamo direttori stranieri di varia taglia, età  e valore comparire anche più di una volta ed in diverse vesti e funzioni ( solista e direttore). A meno che non si vogliano considerare direttori 'italiani', Gatti e Luisi. Si tratta di due direttori che   chiamiamo e consideriamo italiani in senso 'anagrafico' e basta. Gatti è direttore al Concertgebow, ed è stato direttore anche dell'Accademia, e Luisi, dopo Dresda, è semistabile al Metropolitan di New York.
 Perciò il timoniere non dica falsità. Ecco perchè a noi viene il dubbio che nello scritturare direttori e solisti in Accademia giochino in favore di alcuni nomi interessi di chissà quale genere, altrimenti non capiremmo come mai al posto di Denève, ad esempio - ma è solo il primo nome che ci viene in mente - non si invita Rustioni, tanto per fare ancora il primo nome degli italiani che ci viene in mente, e che ora è stabile a Lione. Forse perchè Denève è della stessa agenzia di Pappano, come anche altri direttori e solisti che figurano in cartellone? Come anche non riusciamo a spiegarci la presenza, che a noi sembra eccessiva, di  numerosi artisti che provengono da una agenzia milanese.
 E poi c'è l'altra falsità dei concerti per l'Anno santo annunciati con enfasi dal timoniere. In cartellone non c'è che l'oratorio di Haydn, 'La Creazione', programmato evidentemente da prima che venisse annunciato il Giubileo, dal  Papa. A sentire, invece, le prole del timoniere dell'Accademia , in conferenza di presentazione, sembrava che l'Accademia, fregando tutti sul tempo, avesse già approntato un calendario di concerti ad hoc. FALSO. Ci saranno concerti del coro,  ancora da programmare, e della JuniOrchetsra, ugualmente da programmare.
A noi quell'annuncio che poi si è rivelato falso ci aveva fatto pensare che l'elefante accademico fosse diventato all'improvviso e miracolosamente una gazzella,  velocissima , addirittura telecomandata dal nuovo timoniere, in grado quindi di rivedere, in pochi giorni, la programmazione per adeguarla a novità di un certo rilievo, come il Giubileo che interesserà soprattutto Roma, il prossimo anno.
Le bugie hanno le gambe corte e fanno crescere il naso.

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