lunedì 13 aprile 2015

La musichetta di Berio da Schubert è ancora a Radio 3. Perchè non utilizzare al suo posto una musica libera da diritti e perciò gratuita?

Oggi, dopo molto tempo, eravamo in giro per la città in macchina e, come al solito, ci siamo sintonizzati su Radio 3, i cui programmi ascoltiamo più volentieri delle musiche e musichette che la stessa  rete radiofonica trasmette, sigle e stacchi compresi
 E ad un  certo momento ci è sembrato che Radio 3 avesse cambiato musica. In modo particolare, che quella musichetta di Berio (da Schubert) che fa da sigla alle trasmissioni dell'emittente radiofonica di Stato, fosse sparita,  a seguito della direttiva della direzione generale di abrogare sigle  e musiche per le quali la RAI deve pagare diritti,  semplicemente per il fatto che di musica bellissima per la quale non si pagherebbe alcun diritto e che la RAI potrebbe utilizzar e ve n'è quanta se ne vuole. Basterebbe questa sola ragione a cambiar musica .
Ed invece no, per omaggiare e foraggiare - perchè è fuori di dubbio che Berio pretese un congruo compenso, come del resto era anche giusto - il famoso e già ricco compositore italiano, qualcuno - sappiamo bene chi - decise di utilizzare quella rielaborazione di una sinfonia di Schubert della quale ci erano pervenuti solo abbozzi sporadici.
 Ora  tale comportamento, a beneficio esclusivo di Berio, perchè Schubert non becca neppure un centesimo, ci sembra simile a ciò che fa lo Stato, in tanti casi, con i suoi beni immobiliari: li lascia andare in malora, mentre potrebbe o utilizzarli gratuitamente o affittarli ad altri, e poi paga profumatamente il padrone di palazzi nei quali ospitare i suoi uffici.
 Chi decise di mettere quella musica, decise di non utilizzare tanta musica che avrebbe potuto utilizzare gratuitamente, per pagare Berio.
 Noi, avessimo un qualche potere, chiederemmo indietro dal funzionario RAI tutti i soldi che in questi quindici  o vent'anni anni, la Rai ha dovuto versare a Berio, come diritti.
 E poi sostituiremmo definitivamente quella musica. Anzi quella musica va comunque sostituita, anche senza il nostro potere di interdizione, se la direttiva del direttore generale ha un senso ed ha valore.
 In breve: perchè pagare Berio per una musica non sua, o sua solo in minima parte, quando si potrebbe avere una musica di Rossini, musica sua, senza tirar fuori un centesimo? In tempo di revisione della spesa è possibile che Radio 3 sia come una zona 'porto franco' in RAI?

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