Il vice capogruppo vicario del PD alla Camera, Rosato, non ha sopportato la valanga di accuse che è piovuta addosso ai parlamentari come lui, che hanno disertato l'aula, la mattina di qualche giorno fa, quando al ministro Gentiloni era stato chiesto di rispondere urgentemente della morte, a causa di raid americano tramite drone, del cooperante italiano Lo Porto, da anni nella mani dei terroristi, in Pakistan; e Gentiloni ha dovuto parlare davanti all'emiciclo praticamente vuoto, appena 40 i presenti secondo alcune indiscrezioni. E davanti ad un gruppo di studenti inorriditi, invitati ad assistere ai lavori parlamentari.
Rosato s'è giustificato come fanno gli allievi di scuola primaria che, colti in fallo, si inventano la scusa più idiota per giustificarsi, non avendone una plausibile.
Colpa della Boldrini, che avendo calenderizzato altri lavori al momento della informativa del ministro, non poteva pretendere che i parlamentari fossero presenti in massa. Rosato, perdoni, non era molto importante sapere come Gentiloni avrebbe giustificato il ritardo nella comunicazione dell'avvenuta morte di Lo Porto alle autorità italiane?
Tutti i parlamentari assenti, di lunedì mattina, erano davvero tutti impegnati in altri lavori parlamentari, commissioni comprese? Non sarà stato che treni ed aerei arrivavano più tardi a Roma?O che, comunque, i parlamentari, il lunedì mattina, se la prendono con comodo?
Se era urgente sapere dal ministro la ragione del ritardo della comunicazione degli USA al governo italiano, allora la presenza in aula avrebbe dovuto avere la precedenza su qualunque altro lavoro, che per questa ragione poteva essere spostato di qualche ora. Rosato non lo capisce. E, per giustificare il grave errore di valutazione, giustifica l'assenza - ingiustificata e vergognosa - con la più stupida delle ragioni.
Non è la prima volta che governo od altri invitati a parlare parlano davanti ad un' aula semivuota o del tutto distratta. Le immagini delle aule parlamentari, anche quando pietosamente edulcorate dalle televisioni compiacenti, lo dimostrano inequivocabilmente.
La scusa di Rosato, MUTATIS MUTANDIS, ci ha fatto venire in mente un altro episodio, lontano nel tempo, avvenuto nel Conservatorio in cui all'epoca noi insegnavamo, a L'Aquila. Il Conservatorio aveva organizzato un corso per organisti, lo fece per alcuni anni consecutivi, invitando nomi di grande prestigio, come ad esempio Luigi Ferdinando Tagliavini ed altri, altrettanto illustri, che ora non ricordiamo. E' evidente che quel corso, della durata di alcuni giorni, era rivolto principalmente alle classi di organo di quel Conservatorio.
Bene, gli allievi ed anche i docenti brillavano per assenza. La ragione - simile a quella addotta da Rosato - era che avevano lezione in quelle stesse ore; come tutte le settimane, mentre quel corso si temeva una volta l'anno. Era chiaro che si trattava di una scusa, e il direttore del Conservatorio non poteva obbligare studenti ed allievi a parteciparvi ( secondo noi avrebbe potuto ed anche dovuto obbligarli). La ragione vera era che gli insegnanti di organo di quel Conservatorio - nessuno dei quali poteva considerarsi di pari livello di Tagliavini, facevano all'illustre ospite, una guerra tacita, ma inutile ed idiota. Esattamente come fanno molti poveri... del mondo.
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