Qualche volta, in cerca di una notizia che non abbiamo tempo e voglia di cercare nei sacri testi, approfittiamo di internet. E non è raro che ci imbattiamo, anche senza volerlo, in notizie non cercate ma che attendevamo da tempo o in altre che mai avremmo sperato di trovare - per l'atavica abitudine italiana all'indecenza ed al facciabronzismo - e che ci vengono, invece, offerte come su un piatto d'argento per il nostro piacere.
Due le abbiamo scoperte proprio oggi. Da quando andiamo dicendo che dall'Ongaro, eletto a Santa Cecilia, deve immediatamente e DEFINITIVAMENTE lasciare tutti gli altri suoi incarichi, a cominciare da quelli in RAI che sono alla base del suo successo professionale, più del suo stesso valore, come compositore?
Bene, oggi, vediamo che nel sito dell'Orchestra della RAI di Torino, mentre resiste Caesare Mazzonis come direttore artistico, non c'è più il nome di dall'Ongaro e la voce sovrintendente, neppure senza nome dell'incaricato o facente funzione. E' una bella notizia. Via uno! Un posto, anzi due, tre o quattro si rendono liberi da oggi, per altri che, speriamo, meritevoli. Non sappiamo chi lo sostituirà a Torino come a Roma ( Radio 3), ma che vada via è già tanto. Santa Cecilia è un impegno ed un amore che non si può dividere con nessun altro, neppure con l'amore più passionale.
Un altra bella notizia ci giunge da Napoli. Sul sito del Teatro San Carlo, nella pagina del Memus, è scomparso il nome di Giulia Minoli, coordinatrice , al prezzo di 4.000 Euro mensili. Lei moglie di Nastasi, figlia di Giovanni e Matilde Bernabei; persino offensiva quella retribuzione per una del suo rango!
Anche la Giulia se ne è dovuta andare; dicono che sia stato Nastasi a farla dimettere lo scorso fine anno, per le minacce di denuncia per la irregolarità della sua nomina nel teatro in cui il maritone é stato consigliere di amministrazione e commissario. Peccato che tutti i soldi spesi per farci lavorare la mogliettina del grande grosso direttore generale del Ministero, sembrano ora come buttati al vento, in un Memus senza una coordinatrice come la Giulia.
Infine la storia della AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE, voluta ed imposta dalla legge che non si riesce a far rispettare. E che, a farla rispettare non ci pensano al Ministero, perchè occupati nei traffici delle poltrone ed anche in altro...
Per trovare detta pagina nei siti delle fondazioni liriche e delle istituzioni musicali più importanti, bisogna stare al computer per ore, prima di scovarla, superati mille indovinelli ed enigmi. Perchè, complice il Ministero, non si sono ancora convinti che i soldi per dirigenti e produzione sono in massima parte soldi pubblici, dei quali il cittadino deve poter chieder conto.
Chissà se Cantone, onde prevenire irregolarità di gestione, non vorrà impegnarsi sull'argomento e imporre la trasparenza in modo più forte e a tutti i costi, con vere sanzioni.
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